“Ero titubante all’inizio. Il calendario mi ha detto non hai piu’ 18 anni. Poi ho riflettuto un po’, ho dato un’occhiata alla muscolatura, mi sono fatto mettere pure uno stent. Sarà molto dura liberarvi di me. Questa follia, tenetevela da parte: la calma piatta non ci piace un cazzo”. Così Renato Zero ha parato alla fine della serata di debutto del suo nuovo “Zero il folle il tour” al Palasport di Roma.
Renato è tornato con i suoi travestimenti, le sue canzoni e 14 sold out già registrati e ha stupito tutti perchè nulla si sapeva sulle condizioni del suo cuore.
Il palco diventa un teatro con sipario, drappi e maschere bianche ai lati con un’orchestra digitale che compare sullo schermo e sostiene Renato in tutto il suo essere anticonvenzionale.
La musica e le sue canzoni sono al centro dello spettacolo, venti abiti diversi e tre ore piene di spettacolo.
Nel viaggio fatto insieme al suo pubblico tra presente e passato c’è spazio anche per qualche considerazione: “le cicogne disertano” dice a proposito del crollo delle nascite, attacca la violenza degli uomini sulle donne, parla della crisi energetica “tutto non basta per tutti. E niente non e’ sufficiente per tutti. Finira’ il carburante, e saremo costretti ad abbracciarci nuovamente, a stringerci la mano, ad andare a piedi al supermercato”.
Spazio alla commozione con il brano “Quattro passi nel blu”, ai tanti amici e colleghi scomparsi. L’emozione sale ricordando Mia Martini, Ivan Graziani, Luigi Tenco, Lucio Dalla, Fabrizio De Andre’, Gabriella Ferri, Sergio Endrigo, Little Tony, Giuni Russo, Lucio Battisti, Domenico Modugno, Claudio Villa, Mango, Giogio Gaber, Enzo Jannacci, Alex Baroni, sono alcuni dei nomi dei compaiono. Gli applausi piu’ commossi sono per Anna Marchesini, Pino Daniele, Franco Califano, e su tutti, Fabrizio Frizzi.
Angela Tangorra