Lo stilista Emanuel Ungaro è scomparso ieri, 21 dicembre, a Parigi, dopo una lunga malattia. Aveva 86 anni.
E’ stato uno degli ultimi emblemi della haute Couture che ha fatto grande il mondo della moda rendendola grandiosa e allo stesso tempo tradizionale.
Ungaro era figlio di un sarto pugliese di Francavilla Fontana, esule in Francia perchè antifascista. Emanuel nacque il 13 febbraio 1933 a Aix-en Provence. Aveva imparato a tenere in mano ago e filo da quando aveva sei anni. L’esperienza fu per lui utilissima. Nel 1955 si trasferì a Parigi e tre anni dopo diventò l’assistente del maestro Cristobal Balenciaga. Resto’ lì per sei anni e poi decise di inaugurare la sua maison.
Il marchio esplode negli anni 80, momento perfetto per il suo stile. A capo della maison ci sono lo stilista e la moglie Laura da cui ebbe la figlia Cosima.
Negli anni ’90 due eventi rafforzano la potenza del marchio: l’accordo con Ferragamo per la produzione degli accessori e la successiva co-gestione con Giambattista Valli che abbandonò nel 2004. L’anno dopo il marchio fu ceduto all’imprenditore Asim Abdullah e Ungaro si ritirò dalle scene.
Ungaro ha avuto il grande merito di ribaltare le regole che fino ad allora erano state seguite: mescola le stampe più audaci a mix di motivi e colori, lanciando una moda estremamente femminile, allegra e francese.