Discriminatoria e illogica. Così l’Associazione Italiana Calciatori ha definito, in un comunicato, la scelta del governo di consentire gli allenamenti degli sport individuali a partire dal 4 maggio, impedendoli ai calciatori professionisti, che potranno invece riprendere a partire dal 18.
Per il sindacato dei calciatori, la ripresa degli allenamenti in forma individuale a partire da lunedì prossimo avrebbe consentito la ripresa degli allenamenti in gruppo senza incorrere nel rischio di infortuni, visto il lungo stop dovuto all’emergenza Coronavirus. Al governo è stato quindi chiesto di intervenire per “eliminare le evidenti distorsioni” derivanti dall’applicazione delle norme contenute nel decreto di domenica scorsa.
Al comunicato ha fatto seguito un lungo colloquio telefonico tra il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, e il presidente dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi. A quanto si è appreso, Spadafora ha sottolineato come la decisione fosse inevitabile e legata alle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico, secondo cui gli sport di squadra prevedono lo spostamento di un maggior numero di persone.
Vincenzo Murgolo