L’immagine di Paolo Rossi con le braccia alzate al mondiale del 1982 circola sul web, nei post e a commentare i ricordi di migliaia di tifosi e appassionati di calcio o semplicemente milioni di italiani.
Ognuno scrive un ricordo di quel momento in cui la squadra di Pablito, uno degli eroi del mondiale di Spagna, allenata da Enzo Bearzot, ci portò sul tetto del mondo.
“Non ci sara’ mai nessuno come te, unico, speciale, dopo te il niente assoluto…”: e’ l’addio a Paolo Rossi postato su Facebook dalla moglie, la giornalista perugina Federica Cappelletti. Parole seguite da un cuore, con sotto una foto del marito e delle loro due figlie. Tutti di spalle.
Giovanni Trapattoni commuove con il suo tweet in cui scrive: “Ciao Paolo…I giocatori non dovrebbero andarsene prima degli allenatori”.
Lo ricordano gli Stadio, la band di Gaetano Curreri, che scrivono: “Questo è un risveglio tristissimo, se ne va un altro pezzo di storia del calcio, #Paolorossi eroe del Mundial ’82, centroavanti elegante e gentile .
Uno di quei campioni di calcio che ha lasciato il segno per sempre con le sue vittorie e con il suo garbo in campo e fuori! R.I.P. “
Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ricorda: “Avevo 12 anni, faceva tanto caldo e Pablito mi fece salire sul tetto della fiat 128 rossa di mio padre per festeggiare. Addio campione di un calcio che non c’è più”
Antonella Clerici: “Quante emozioni ci hai regalato al Mondiale 1982! Il tuo era un calcio fantasioso, da fuoriclasse che ci ha fatto sognare! Addio campione”.
Federica Pellegrini lo ricorda con un vuore spezzato e emoji che lacrimano. “Ciao Paolo”, con questo messaggio la Roma, sui propri social, esprime il cordoglio.
“E’ morto Paolo Rossi, l’uomo che uccise il nostro sogno e fece fuori il Brasile dal Mondiale ’82. E che abbiamo sempre rispettato”. E’ l’omaggio che in queste ore il Brasile rende a Paolo Rossi, l’uomo dei tre gol alla Selecao. A ricordare Pablito uno degli avversari di quella partita, Junior. “Ci siamo incrociati a
Torino, lui giocava alla Juve e io al Toro – dice l’ex terzino – Era molto gentile. Ha sempre portato rispetto, e noi brasiliani abbiamo sempre avuto grande rispetto per il giocatore e per l’uomo”.
“L’ho saputo cinque minuti fa, mi dispiace tantissimo. Non so cosa dire, e’ stato fulmine a ciel
sereno”. Cosi’ Dino Zoff, appresa la notizia. “Abbiamo sempre avuto un grande rapporto con Paolo,
simpatico, intelligente – prosegue Zoff al telefono con l’Ansa- Era un po’ che non ci sentivamo, ci avevano detto qualcosa ma non pensavo fosse cosi’ grave. I rapporti con lui erano stupendi, era simpaticissimo. Intelligente, aveva tutto per stare bene. Qualcosa difficile da capire”.
“Sei mesi fa ho perso un fratello, oggi ne piango un altro. Non voglio dire altro, per me questo non e’ il momento di parlare”. Così Antonio Cabrini, compagno di squadra di Paolo Rossi per tanti anni alla Juve e in Nazionale, e’ distrutto nel ricordare il goleador dell’Italia Mundial.
“Paolo Rossi… era ragazzo come noi”, e un cuore rosso accanto disegnato con un emoticon. Cosi’, con
questa didascalia, Antonello Venditti sul suo profilo Facebook, rende omaggio a Paolo Rossi. Venditti ha dedicato al calciatore una strofa della sua famosissima canzone ‘Giulio Cesare’, pubblicata nel 1986 e
cantata dalle generazioni di quel periodo. “Eravamo trentaquattro, adesso non ci siamo piu’, e seduto in questo banco ci sei tu. Era l’anno dei Mondiali quelli dell’86, Paolo Rossi era un ragazzo come noi”. Il testo, dedicato alla nostalgia e al tempo che passa modificando abitudini e mode, lasciando pero’ sempre una inquietudine di fondo, fa riferimento, in quei versi, ai mondiali del Messico 1986 dove l’Italia si presento’ forte del trofeo vinto in Spagna nel 1982, ma venne eliminata. E in questo modo, con le parole di quella
strofa, stanotte il cantautore romano e’ stato uno fra i primi a ricordare ‘Pablito’.
Angela Tangorra