Tra rigidi protocolli, tamponi e vaccini, le regole da seguire si moltiplicano
Vaccini – L’Uefa lo ha comunicato senza esitazioni: urge vaccinare i tesserati con la massima velocità per evitare cluster e ridurre il rischio contagi. La FIGC è stata rapida nell’adesione al protocollo di sicurezza e ha organizzato il vax day azzurro il 3 maggio. Tutti i calciatori hanno ricevuto la prima dose del vaccino. Ma non basta.
La bolla – Torna d’attualità il tema della cosiddetta bolla. Il gruppo squadra delle nazionali sarà protetto da un involucro invisibile, costituito da semplici regole da seguire. Spostamenti limitati, isolati i luoghi maggiormente frequentati, come spogliatoi, alberghi e centri sportivi, sanificazioni periodiche e tamponi ciclici, da effettuare ogni 4 giorni, il cui esito dovrà essere depositato almeno sei ore prima dell’inizio della gara
Incognita positività – In caso di positività di un calciatore, è possibile sostituirlo prima del debutto ufficiale. A torneo in corso, si agirà come in campionato: il calciatore sarà isolato e la gara si giocherà regolarmente se le squadre avranno almeno 13 tesserati negativi ( tra i quali un portiere ), ovvero undici titolari e due riserve. Le gare potranno essere riprogrammate entro 48 ore dalla data di partenza e se una delle formazioni non disporrà del numero minimo di tesserati, perderà 3 – 0 a tavolino.
Arbitri – I casi di covid potrebbero riguardare anche gli arbitri. L’Uefa si è avvalsa della possibilità di sostituire uno o più membri con altri dirigenti della stessa nazionalità, per sopperire alle assenze.
Michele Paldera