Il green pass non è un labirinto di circolari e norme soltanto per chi deve controllare. Nel ping-pong tra Viminale e Privacy, il cittadino potrebbe finire col non capire cosa esibire. Per fare un po’ d’ordine è necessario partire dal fatto che, chi vuole accedere in uno dei luoghi in cui è richiesta la certificazione verde (ad es., bar e ristoranti al chiuso, musei, cinema, stadi, teatri, palestre, piscine, ndr), dovrà esibire all’ingresso il pass, con il relativo Qr code, in versione cartacea o digitale. Se richiesto, è necessario esibire anche il documento di identità. il personale del luogo, all’ingresso, dovrà verificare il documento con un dispositivo digitale in cui è stata scaricata la app VerificaC19. Se la certificazione è scaduta, non è ancora valida o è stata revocata, scatterà la luce rossa e verrà negato l’accesso. Nessun cliente può rifiutarsi di mostrare il documento di riconoscimento, anche se il verificatore non è un pubblico ufficiale. negli stadi e in luoghi in cui si svolgono eventi con un servizio steward, i controlli si limiteranno alla richiesta del green pass e del documento, anche in questo caso, a discrezione del controllore.
In Italia, il pass si ottiene dopo i 14 giorni dalla prima dose di vaccino e per nove mesi dopo la seconda, o ancora dopo la guarigione per sei mesi dal primo tampone positivo, oppure in seguito a tampone negativo (valido per 48 ore).
Per quanto riguarda le sanzioni, un cittadino che entra senza certificazione in un luogo in cui è necessario esibirla è sanzionabile dai 400 ai mille euro, e potrebbe anche subire una denuncia penale in caso di certificazione falsa o di sostituzione di persona. Il verificatore (quindi il gestore del locale, ndr) è sanzionabile soltanto se non ha richiesto il green pass all’ingresso o se il green pass è palesemente falso. Se le sanzioni per i verificatori si ripetono per tre volte, alle multe previste per i clienti si aggiungerebbe la chiusura dell’attività fino a cinque giorni.
I prefetti hanno il compito di organizzare dei servizi mirati, attraverso le forze dell’ordine, che potranno ulteriormente verificare la documentazione mostrata e l’identità dei cittadini anche a campione.
Stefania Losito