L’Italia, tra i Paesi europei, è quello che ha evacuato il maggior numero di cittadini afghani. Lo ha ricordato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nella sua informativa al Senato sul dossier afghano. “Nel giro di pochi giorni abbiamo messo in salvo e trasferito in Italia 5.011 persone, di cui 4.890 afghani (più della metà donne e bambini), tra quanti hanno collaborato con le istituzioni italiane e appartengono a categorie vulnerabili”, ha riferito. “Il ponte aereo realizzato grazie alla sinergia fra tutti gli alleati – ha aggiunto – ha consentito di far uscire dall’Afghanistan complessivamente oltre 120 mila persone, compresi interi nuclei familiari”. Il ministro ha sottolineato che al momento i flussi migratori sono sotto controllo, ma il rischio è che “la crisi economica e alimentare, anche in vista dell’inverno, possa innescare flussi più ampi”.
Di Maio ha anche confermato che l’Italia sta verificando condizioni, modalità e tempistiche per un vertice straordinario dedicato all’Afghanistan. “Come presidenza di turno – ha ricordato – abbiamo proposto la piattaforma del G20 – più ampia e inclusiva – per affrontare le principali sfide del dossier afghano”.
Proprio questa mattina il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto una conversazione telefonica con il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping. La discussione si è concentrata sugli ultimi sviluppi della crisi afghana e sui possibili fori di cooperazione internazionale per farvi fronte, ivi compreso il G20.
Intanto in Afghanistan i preparativi per l’annuncio del governo islamico sono stati completati: “Il governo sarà annunciato a breve, a Dio piacendo” ha scritto su Twitter Ahmadullah Muttaqi, capo del settore multimedia della commissione culturale dei talebani, aggiungendo che “sarà l’unico governo in 40 anni a governare sull’intero Afghanistan”.
A Kabul questa mattina era in atto una manifestazione contro i talebani e le interferenze del Pakistan. Alcune decine di afghani si erano riuniti davanti all’ambasciata del Pakistan e mostravano cartelli contro le ingerenze di Islamabad, che sostiene il nuovo potere dei talebani in Afghanistan. I talebani hanno sparato in aria per impedire la protesta. Inoltre hanno fermato e rilasciato dopo alcune ore 14 giornalisti e fotografi di diverse testate internazionali e locali, impegnati a coprire la manifestazione. Secondo alcuni racconti social, qualcuno di loro è stato anche picchiato. I media locali hanno specificato che di uno dei reporter si sono perse le tracce.
Michela Lopez