L’estensione del Green Pass obbligatorio continua a far discutere le forze politiche. Per il ministro dello Sviluppo economico, il leghista Giancarlo Giorgetti, questa decisione ha come obiettivo “aumentare la libertà e l’incontro”. “È fondamentale”, ha spiegato durante l’inaugurazione del Salone internazionale del settore calzaturiero a Milano, “tornare a essere liberi, naturalmente con qualche regola da osservare. Questo è il motivo per cui il governo ha deciso che dobbiamo aprire tutto”. “L’alternativa”, ha concluso Giorgetti, “era rischiare di tornare indietro a situazioni che non vorremmo più rivedere”.
Da Cosenza il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha sottolineato come la presa di posizione di Giorgetti sia in contraddizione con quella del leader leghista, Matteo Salvini. Per Letta l’ex ministro dell’Interno “insegue la Meloni, si mette all’opposizione di fatto, il governo non lo segue e fa bene a non seguirlo con le scelte giuste che sta facendo sul Green Pass”. “La Lega stessa”, ha sottolineato Letta, “non segue Salvini e credo che questo sia utile e importante per tutti noi”.
Per i sindacati, invece, la strada maestra resta quella dell’obbligo vaccinale. “Noi”, ha spiegato il segretario della Cgil, Maurizio Landini, “pensiamo che una legge sull’obbligo vaccinale per tutti i cittadini sia la strada migliore per combattere il virus”. Preso atto che il governo ha seguito un’altra strada, Landini ha evidenziato la necessità di rendere gratuiti i tamponi. “Continuiamo a pensare”, ha sottolineato, “che nei luoghi di lavoro sia utile evitare che le persone che lavorano debbano pagarsi il tampone”. “Al momento”, ha poi concluso Landini, “non si è ricorsi all’obbligo vaccinale perché avrebbe creato divisioni all’interno dell’esecutivo”.
Vincenzo Murgolo