La durata di validità del Green pass ridotta da 12 a 9 mesi già tra dieci giorni, terza dose estesa a tutti il prima possibile (con 5 mesi di intervallo tra seconda e successiva), possibili restrizioni per l’ingresso in Italia anche dai paesi europei se l’Ue dovesse rivedere le regole per i viaggi. E sul tavolo del governo, che deciderà la prossima settimana il da farsi, anche in vista della scadenza dello stato d’emergenza del 31 dicembre c’è anche l’obbligo del vaccino per alcune categorie, prime tra tutte quelle a contatto con il pubblico: forze di polizia, dipendenti della Pubblica amministrazione e professori.
Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, spiega che l’Italia “mantiene una delle situazioni più favorevoli in tutta Europa” ma i dati destano attenzione e vanno valutati con tutte le tutele del caso, aggiunge Locatelli. “Vanno considerate forme di obbligo vaccinale per alcune categorie professionali, mentre l’obbligo per tutti è un’opzione estrema”, dice.
I provvedimenti che il Consiglio dei ministri esaminerà tra mercoledi e giovedi prossimi, dopo un parere del
Cts, sarebbero la riduzione da 12 a 9 mesi della durata del certificato verde e l’obbligo della terza dose per i
sanitari. il giorno prima, però, Draghi vedrà le Regioni, con i governatori in pressing per ottenere il ‘doppio binario’ per il certificato verde: il super green pass per chi si vaccina o è guarito, per entrare in ristoranti, cinema e stadi, mentre chi
fa il tampone potrà solo accedere ai posti di lavoro e ai servizi essenziali.
Da subito, invece, si lavora per accelerare sulle terze dosi. Il Governo ha anticipato a lunedì la somministrazione ai 40enni prevista per il primo dicembre. Ed è probabile, lo ha detto lo stesso Locatelli, che si arrivi ad accorciare da 6 a 5 i mesi tra il completamento del ciclo vaccinale e la dose booster, in modo che anche i giovani possano vaccinarsi prima. E proprio in quest’ottica va l’annuncio del commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo che entro la fine dell’anno
arriveranno altre 8,6 milioni di dosi di Pfizer e Moderna. Poi si sta facendo una riflessione sotto il profilo della durata dei tamponi, con la possibilità di ridurre quella degli antigenici da 48 a 24 ore e quella dei molecolari da 72 a 48.
Stefania Losito