La notizia della scomparsa di David Bowie ha stupito pubblico e fan. Gli amici sapevano della sua malattia, sapevano che stava avendo problemi al cuore e che stava lottando da 18 mesi contro il cancro. Dell’oscurità che lo circondava, Bowie non ha fatto mistero nel suo ultimo disco, nelle canzoni che lo hanno presentato al pubblico. Nel video di “Lazarus” cantava legato a un letto di ospedale e inquietava profondamente l’immagine che aveva fatto arrivare con quella canzone. Sarà stato per il tono di voce particolarmente profondo e sofferente, o forse perché rivederlo a posteriori ci regala un’altra chiave di lettura di quelle immagini, chissà. Certo è che non ha smentito la sua voglia di raccontare e di essere eccentrico e trasformista fino alla fine. “Blackstar” è la canzone accompagnata da un video che ha come tema l’oscurità, dove la sua voce emoziona e si fa al tempo stesso indecifrabile, dove canta e ripete più volte “I’m a blackstar”, sono una stella nera, testo indecifrabile in cui si parla di una esecuzione. Un video della durata di dieci minuti, un paesaggio surreale e lunare avvolto nell’oscurità, affollato di creature vibranti, e lui con la sua voce lo sovrasta. Anche qui canta bendato. Il cantato comunica sofferenza e dolore, mentre il video si chiude con una crocifissione di tre delle creature parte del racconto. Chissà che non abbia voluto raccontarci qualcosa di lui, questa volta senza trucco e senza costumi di scena. Chissà.
Angela Tangorra