Pubblicizzavano o vendevano online presunti farmaci anti-Covid. Trenta sono i siti oscurati dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute. Erano collocati su server esteri, ma lavoravano anche in lingua italiana. Tra i farmaci, anche l’ivermectina, antiparassitario utilizzato in campo veterinario per cui l’Ema (l’Agenzia europea del farmaco), nel marzo 2021, ha raccomandato di non utilizzare il principio attivo per la prevenzione o il trattamento del Covid. Salgono a 313 i provvedimenti sinora eseguiti nel 2021 dai Nas, 274 dei quali correlati all’emergenza Coronavirus. Il mercato virtuale è diventato un’importante fonte di commercio e approvvigionamento di farmaci, per questo i Nas invitano i cittadini a
diffidare delle offerte in rete di medicinali e prodotti non autorizzati o di dubbia provenienza, ricordando che la vendita
on line di farmaci soggetti a obbligo di prescrizione è assolutamente vietata e che, per quanto concerne l’offerta in
vendita dei “medicinali senza obbligo di prescrizione”, è necessario verificare sempre la presenza del logo identificativo
nazionale cliccando il quale si viene rimandati al sito web del Ministero della Salute contenente i dati relativi all’autorizzazione.
Oltre all’dell’ivermectina, tra gli altri farmaci offerti on line, anche gli antivirali lopinavir/ritonavir e dell’antimalarico idrossiclorochina, in merito ai quali l’Agenzia regolatoria ha emanato puntuali restrizioni.
Stefania Losito