Italia a quota 100 milioni di dosi di vaccino somministrate. Le persone che hanno ricevuto almeno una dose corrispondono all’87,91% della popolazione sopra i dodici anni. E quelli che hanno completato il ciclo sono all’84,86%. Intanto da Pfizer arriva lo studio: tre dosi di vaccino sono in grado di neutralizzare la variante Omicron del Sars-CoV-2. La notizia arriva dal colosso farmaceutico dopo test effettuati in laboratorio, secondo i quali moltiplica fino a 25 volte gli anticorpi e garantisce un livello di protezione simile a quello osservato dopo due dosi contro il virus originale e le varianti finora conosciute. E si dicono pronti ad aggiornare il vaccino, se necessario, con i nuovi lotti a marzo.
I primi dati sull’efficacia dei vaccini rispetto alla Omicron dicono che la variante riduce significativamente gli anticorpi
generati dal vaccino di Pfizer e BioNTech, secondo un piccolo studio preliminare condotto in Sudafrica e pubblicato su
medRxiv. I guariti dall’infezione che hanno ricevuto una vaccinazione di richiamo avranno una maggiore protezione. Lo
studio preprint, non ancora sottoposto a revisione paritaria e condotto all’Africa Health Research Institute, ha testato 14 campioni di plasma di 12 vaccinati, di cui 6 infettati precedentemente. Il calo di capacità anticorpale di neutralizzare Omicron rispetto al virus originale è stato di 41 volte.
Per il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Tedros Ghebreyesus, “ci sono anche alcune prove che Omicron provochi una malattia più lieve rispetto a Delta”. Dall’Università Campus Biomedico di Roma arriva lo studio, appena terminato, e in revisione, di cui è autore l’epidemiologo molecolare, Massimo Ciccozzi, su mutazioni e infettività, secondo il quale la trasmissibilità sembra maggiore di Delta e Delta+ ma non per gravità e pericolosità. Concetto espresso anche dal direttore esecutivo dell’Africa Health Research Institute, Willem Hanekom evidenziando che “la maggior parte degli esperti concorda sul fatto che gli attuali vaccini proteggeranno ancora da malattie gravi e morte di fronte all’infezione da Omicron. E’ quindi fondamentale che tutti vengano vaccinati”. L’ipotesi che tre dosi Pfizer, come annunciato dal colosso farmaceutico, possano neutralizzare la variante Omicron, trova cauto il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Aspettiamo – ha detto – il giudizio delle autorità internazionali e che le loro valutazioni si consolidino. Non c’è ancora un giudizio finale e l’impatto della variante non è ancora certo. Non possiamo seguire altre valutazioni. Per me – ha concluso – il riferimento sono le autorità internazionali come l’Oms, l’Ema e la nostra Aifa”.
La variante di Omicron per ora, riferisce l’Oms, è stata segnalata in 57 paesi e si prevede che il numero continuerà a
crescere. Alcune caratteristiche di Omicron, tra cui la sua diffusione globale e il gran numero di mutazioni, suggeriscono che potrebbe avere un impatto importante sul corso della pandemia. In Europa, nelle ultime 24 ore, si sono registrati altri 63 casi e sono in crescita, come riporta il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), aggiornando il computo dei contagi dalla nuova variante. In totale sono 337 i casi confermati nell’Unione. In Italia l’Istituto superiore di Sanita’ nella piattaforma ICoGen parla di “13 casi confermati di variante Omicron: 7 del cluster campano; 3 in Veneto; 1 rispettivamente in Piemonte, Sardegna e Bolzano”. Del totale dei 13 casi, 12 sono importati o contatti di importati. Per uno (in Veneto) sono in corso indagini.
In Gran Bretagna, Boris Johnson ha adottato il piano B per contenere la pandemia, ammettendo di fatto che puntare tutto sui vaccini non è bastato e che non è certo che la variante sudafricana sia meno pericolosa: nel Regno Unito, quindi, scatterà una nuova stretta, con l’obbligo di Green Pass nei locali, il ricorso diffuso allo smartworking e alle mascherine.
Stefania Losito