Una stanza degli orrori al piano terra dell’ospedale pediatrico a Bucha, in cui sarebbero stati torturati cittadini innocenti, giustiziati in ginocchio con le mani legate dietro la schiena. Mentre il presidente ucraino Zelensky visita la città nell’oblast di Kiev, i russi battono la ritirata sulla terraferma e sentono la necessità di difendersi dalle accuse pesanti. Stati Uniti e Unione Europea chiedono di processare Putin per crimini di guerra.
Restano lo sgomento per le atrocità e le ragioni di ordine maggiore. L’Europa conferma nuove sanzioni alla Russia, ma non ci sarà il tanto atteso blocco alle importazioni gas. L’ufficialità arriva da Berlino poche ore prima di un altro annuncio: Mosca presenterà materiale su quanto avvenuto a Bucha. Una difesa d’ufficio su immagini e testimonianze che stanno facendo il giro del mondo. Le premesse sono tutt’altro che distensive. Ad allungare la serie di batti e ribatti da guerra fredda 3.0 ci pensa il ministro degli Esteri russo Lavrov, che in riferimento a Biden e alle sue posizioni, senza esitare esclama: “Sui crimini guerra Biden non ha coscienza pulita”.
Michele Paldera
(@credits: foto dal profilo Twitter del giornalista di Rai News, Ilario Piagnerelli, inviato a Bucha)