I rincari dei beni alimentari pesano sulla tavola della festa. Per i dolci è il trionfo del fai da te
Quella alle porte non sarà la Pasqua della ripresa. Ad affermarlo è una nota di Cia – Agricoltori Italiani. Nella nota si legge che: “Doveva essere la prima vera Pasqua. di ripresa, dopo due anni di pandemia, ma guerra, caro-energia e inflazione galoppante mettono un freno alle festività alle porte. Tagliate le spese extra, in primis quelle per i viaggi con due terzi degli italiani a casa, resta la voglia di stare a tavola con famiglia e amici. Anche se quest’anno lo scontrino sarà il 10% più salato, la spesa prevista per il carrello alimentare, infatti, si attesterà a 1,2 miliardi di euro, in crescita rispetto al 2021, per colpa dei forti rincari dei prezzi al consumo”. Sui menù di Pasqua peseranno sia gli aumenti di frutta (+8%) e verdura (+17%) sia quelli di pasta (+12%) e carne (+6%).
I piatti tradizionali del territorio saranno anche questa’anno i protagonisti del pranzo di festa, scelti nell’80% dei casi, a partire dall’agnello. In particolare l’organizzazione agricola segnala che se ne mangeranno circa 4,5 milioni di chili, vale a dire quasi la metà (40%) del consumo annuo complessivo di carne ovina. Cia evidenzia inoltre che trionferanno i dolci “fai da te”, dalla pastiera alla torta pasqualina passando per la colomba, che trascineranno gli acquisti di uova. Nello specifico sostiene che fino alla fine della settimana di Pasqua, se ne compreranno oltre 300 milioni.
Cia evidenzia che gli italiani spenderanno il 4% in più per portarle in dispensa. L’organizzazione rileva che sono ancora più alti i rialzi per la farina e il burro, altrettanto essenziali per le preparazioni culinarie, rispettivamente il +10% e il +17% rispetto a un anno fa. L’organizzazione conclude che sono attese 300mila presenze negli agriturismi nel week-end di festa.
Angela Tangorra