Oggi, Primo maggio nel giorno della Festa dei lavoratori, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è tornato a parlare di diritti da rispettare e di incidenti mortali da evitare attraverso la prevenzione. Il Capo dello Stato ha proposto un patto tra istituzioni, società civile, forze sociali ed economiche con l’obiettivo di porre fine alle cosiddette “morti bianche” sul lavoro. Mattarella ha citato il caso del Friuli in cui vi è “la buona pratica – ha detto – di stipulare protocolli tra imprese e sindacati”. L’obiettivo è quello di raggiungere “zero morti” poiché “il lavoro non deve diventare un gioco d’azzardo potenzialmente letale.
Da Assisi, invece, i sindacati hanno elevato il loro grido di pace, oltre alla richiesta di lavoro e di salari adeguati. I rappresentanti dei sindacati nazionali Cgil, Cisl e Uil hanno infatti espresso il loro malcontento per il mancato confronto per il governo. Il leader della Cgil Landini ha parlato di “guerra assurda”, mentre il segretario della Uil Bombardieri ha detto di sentirsi “preso in giro da Draghi che si era detto disponibile a un confronto mentre domani porta in Consiglio dei ministri il decreto su imprese e famiglie senza prima aver ascoltato le parti sociali”. “Non abbiamo più sangue da dare”, l’affondo del numero uno della Cisl Sbarra. Intanto a Torino, vicino piazza San Carlo, si sono registrate tensioni al corteo del Primo maggio tra le forze dell’ordine e un gruppo di lavoratori del food delivery che chiedeva di sfilare “per portare la loro voce di sfruttati”. Il bilancio è di 10 agenti e cinque antagonisti feriti.
Anche papa Francesco ha dedicato un pensiero ai lavoratori, soprattutto a quei lavoratori che “stanno nell’ombra” ha detto il pontefice ringraziandoli. Bergoglio ha fatto riferimento a San Giuseppe ricordando che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in “seconda linea” hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza.
Anna Piscopo