Risultano al momento dispersi in mare da 36 ore i due marinai molfettesi Mauro Mongelli, di 59 anni, e Sergio Bufo, 60, a bordo del rimorchiatore affondato a 50 miglia dal porto di Bari, forse per una falla a poppa. Gli altri tre sono morti e sono in corso l’arrivo e l’identificazione delle salme: si tratta del 65enne Luciano Bigoni, di Andrea Massimo Loi, 58enne, entrambi di Ancona, e di Jelali Ahmed 63enne di origini tunisine e residente a Pescara. I familiari, tra la notte scorsa e la giornata di oggi, effettueranno il riconoscimento delle salme. L’unico superstite è il comandante catanese di 63 anni, Giuseppe Petralia, ricoverato all’ospedale Divenere di Bari.
La Procura di Bari ha aperto un fascicolo con le ipotesi di naufragio e omicidio colposo a carico di ignoti.
Stamani è attraccato al porto di Bari il pontone a bordo del quale ci sono 11 membri dell’equipaggio, tutti illesi. Il mezzo veniva trainato dal rimorchiatore Franco P, partito da Ancona e in viaggio verso l’Albania. Sono stati i marinai a bordo del pontone a dare l’allarme, l’altra sera, quando però ormai il rimorchiatore era affondato. Un affondamento talmente repentino da non consentire all’equipaggio a bordo di lanciare nessun sos.
Sui due ancora dispersi la Guardia Costiera di Bari, con il supporto di unità aeree e motovedette di altre forze militari e
delle autorità croate, ha esteso l’area di ricerca spingendosi più a sud.
I magistrati baresi ascolteranno nelle prossime ore il comandante e i testimoni a bordo del pontone.
Intanto arriva il cordoglio del sindaco di Molfetta, nel nordbarese, Tommaso Minervini, per i due concittadini dispersi. Minervini lancia anche un allarme sulla scarsa attenzione per le marinerie. “Abbiamo più volte proposto a Città metropolitana e Regione una scuola di specializzazione per fare prevenzione e formazione nel nostro istituto nautico, per avviare i giovani a questa attività in sicurezza”.
Stefania Losito