La crisi dell’energia costringe giorgia Meloni a un faccia a faccia con il ministro Roberto Cingolani. E nella stessa giornata di oggi sente Volodymyr Zelensky, a cui ribadisce pieno sostegno alla causa ucraina. Sul fronte della formazione del governo, invece, è alle prese con il nodo del Viminale dopo l’apertura di Salvini verso altre opzioni.
“La crisi energetica è una questione europea e come tale deve essere affrontata”, è la posizione della premier in pectore, che promette di sostenere “ogni azione volta a contrastare fenomeni speculativi e ingiustificati aumenti del
costo dell’energia e appoggeremo iniziativa condivisa di concreto aiuto a famiglie e imprese”. “Mi sto impegnando
fortemente per passare tutto quello che noi stiamo facendo al futuro governo – ha chiarito dal canto suo il ministro per la Transizione ecologica – su questo ci deve essere una continuità dell’Italia a livello internazionale, nella speranza di non perdere nemmeno un giorno nel passaggio. E ho trovato molta recettività dall’altra parte”.
Meloni potrebbe avviare una riflessone per lasciare a lui il dossier energia. Lega e FI non avrebbero preclusioni, in un ministero chiave perche’ gestisce un terzo dei fondi del Pnrr, materia su cui questo tipo di continuita’ e’ considerato funzionale. Per dirla con Draghi, “il Pnrr non e’ il piano di un governo, ma di tutta l’Italia, e ha bisogno dell’impegno di tutti per garantirne la riuscita nei tempi e con gli obiettivi previsti. La politica italiana – ha sottolineato il premier uscente – sa ottenere grandi risultati quando collabora, tra forze politiche di colori diversi, tra Governo centrale ed enti territoriali”.
Meloni ha ben chiaro anche che la guerra in Ucraina sarà l’altro grande fronte su cui si misurerà la politica estera del suo governo. Non a caso, a quanto filtra in ambienti di maggioranza, avrebbe l’intenzione di mettere un viaggio a Kiev fra i primi appuntamenti del classico tour nelle capitali europee che attende un presidente del Consiglio dopo l’insediamento. Zelensky ha auspicato di poterla ricevere quanto prima, nella telefonata in cui si è congratulato per la vittoria elettorale, ringraziando per il sostegno dell’Italia anche in merito al nuovo decreto sull’invio delle armi appena esaminato dal Copasir.
Stefania Losito