E’ in corso al ministero delle Imprese e del made in Italy un incontro con i gestori dei carburanti a poche ore dall’inizio dello sciopero. Salvo un accordo in extremis, lo sciopero dei benzinai avrà inizio dalle 19 di stasera e durerà fino alle 19 di giovedì 26 gennaio nella viabilità ordinaria (area urbana ed extraurbana). Sulla rete autostradale, invece, lo sciopero avrà inizio sempre stasera ma dalle 22 e proseguirà fino alle 22 di giovedì. Dunque, queste sono le ultime ore per fare il peno ad auto, moto e motorini. Agli utenti verranno comunque garantiti, sia in città sia in autostrada, dei servizi minimi di rifornimento.
Servizi minimi
Sulla viabilità ordinaria (in città e nelle aree extraurbane) è garantita l’apertura del 12,5% dei punti vendita, mentre sulla rete autostradale è assicurata l’apertura di un’area di servizio ogni 100 km. La lista degli impianti aperti è stata individuata dalle prefetture per gli impianti in città e nelle aree extraurbane, mentre quella dei distributori aperti in autostrada è stabilita dalle regioni.
Impianti aperti in autostrada
Saranno 175 gli impianti attivi nei due giorni di sciopero sull’intera rete autostradale, sul Grande Raccordo Anulare di Roma, sulla tangenziale di Napoli e su alcune strade consolari equamente distribuite in tutta Italia.
Le motivazioni dello sciopero, ricordano i responsabili della Federazione gestori impianti carburanti e affini (Fegica), sono da ricondursi ai prezzi della benzina che “il governo aumenterebbe con interventi sulle accise scaricando la responsabilità sui benzinai definiti ‘speculatori’”.
I gestori chiedono un duro intervento da parte del governo per ristabilire la legalità nell’intero comparto. 2Basti pensare – sottolineano – che 13 miliardi di euro l’anno vengono evasi dalla piccola criminalità, visto che 7mila impianti sono nelle mani della mafia e il 30 per cento dei carburanti venduti in Italia è clandestino”.
Anna Piscopo