Sono accusati di 37 furti d’auto tra le province di Bari, Brindisi e Taranto in sette mesi, da giugno 2020 e gennaio 2021: nove gli arresti, tra cui due donne. A capo dell’organizzazione un monopolitano di 24 anni e un fasanese di 42. Per i furti utilizzavano gli inibitori di frequenza poi nascondevano le auto in campagna per il “taglio” dei pezzi da rivendere. Si avvalevano non solo di sodali ma anche di professionalità specifiche, come un venditore foggiano di arnesi da scasso e dispositivi elettronici all’avanguardia e un corriere connivente per la consegna dei pezzi di ricambio venduti sul mercato nero. Parlavano in codice chiamando “ragazza” un’auto rubata, o “andiamo a mangiare” per indicare la pianificazione di un furto. Il sodalizio garantiva la mutua assistenza ai consociati che erano finiti in carcere o ai domiciliari e alle loro famiglie. In due casi il gruppo aveva restituito i mezzi rubati perché appartenenti ad amici o familiari di uno di loro. L’attività dei carabinieri, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia della procura di Bari ha consentito di restituire 20 auto rubate ai legittimi proprietari, e ha rinvenuto oltre 300 pezzi e 8 motori. due componenti del gruppo, durante le attività d’indagine, sono stati anche arrestati in flagranza di reato.
Stefania Losito