Nei suoi brani romanticismo e uno sguardo al futuro
Lucio Dalla avrebbe compiuto oggi 80 anni. Era nato il 4 marzo de 1943 e così intitolò una delle sue canzoni più celebri, in modo che tutti noi potessimo ricordare il suo anniversario. Nel 2012 se lo portò via un infarto mentre si trovava a Montreax e ci lasciò orfani della bellezza delle sue parole e delle sue musiche.
Tre giorni dopo l’infarto avrebbe festeggiato illuso compleanno e invece ci fu il suo funerale. Troppo presto Lucio ci ha salutati lasciandoci in dono un grande patrimonio cantautorale intramontabile. I suoi brani erano intrisi di un piglio futurista, visionario e avanguardista, che non gli è mai mancato e che li rende attuali.”L’anno che verrà”è, tra le sue, la canzone più cliccata sul profilo di Dalla su Spotify ed è solo uno dei suoi evergreen. Basti pensare alla storia di “Anna e Marco”o “Piazza grande”, “Balla balla ballerino” con il racconto della strage di Bologna e “Futura”, fino alle più recenti “Canzone” e “Ciao” per che si apra un mondo che vi ha raccontati e continua a raccontarci.
“Dalla è Dalla” faceva dire Carlo Verdone a Eleonora Giorgi in “Borotalco” ed aveva ragione, perchè Lucio Dalla era classico e moderno, pop e jazz allo stesso tempo, romantico nostalgico e futurista e raccontava scene di vita come se stesse dipingendo un quadro, con cura e attenzione. Non mancava l’ironia nei suoi testi come “disperatoeroticostomp” o in “Ciao”, ma non mancavano neanche i colori scuri come quelli di “Com’è profondo il mare”. Sapeva far cantare tutti e la prova è “Caruso” il capolavoro conosciuto in tutto il mondo.
Riascoltare le sue canzoni, per chi ha più di 40anni, vuol dire anche farsi una domanda che profuma di rimpianto e pensare a chissà quante altre poesie ci avrebbe regalato Lucio Dalla, chissà con quali parole ci avrebbe raccontato ciò che siamo diventati.
Angela Tangorra