
Male le indicazioni Doc e Docg, resistono le Dop
Oltre un prodotto su quattro venduto in super e ipermercati in Italia si presenta come “italiano”, regionale o con un’indicazione geografica europea come Dop, Doc e Docg. E i prodotti made in Puglia, nell’ultimo anno, sono quelli che hanno registrato la maggior crescita a livello di valore, +13% e tra le migliori per volume (+5,1%). Questo vuol dire che il marchio Puglia, nell’agroalimentare, funziona e i prodotti pugliesi sono molto cercati e acquistati.
A rilevarlo è l’Osservatorio Immagino di Gs1 Italy, che nella sua ultima edizione ha analizzato informazioni, claim e pittogrammi sulle etichette di oltre 145 mila referenze digitalizzate dal servizio Immagino di Gs1 Italy Servizi.
L’indicatore più diffuso di italianità – segnala il report economico – è la bandiera tricolore, presente su oltre 16 mila prodotti con vendite annue positive a valore e stabili a volume. Seguono i claim “100% italiano”, che resta stabile a valore ma perde l’1,5% dei volumi, e “prodotto in Italia”, con vendite negative a valore e volume.
Tra le indicazioni geografiche europee solo le Dop registrano vendite positive a valore (+5,8%) e volume (+2,7%). Per Doc e Docg il 2024, al contrario, è stato negativo.
In totale il claim “regione/regionale” nell’ultimo anno ha visto vendite per 55 milioni di euro, in crescita di +9% a volume e di +12,3% a valore. In cima al podio del giro d’affari il Trentino – Alto Adige (396 milioni di euro), seguito da Sicilia e Piemonte.
Gianvito Magistà