La Banca Centrale Europea ha deciso, come già era previsto, di alzare i tassi per contrastare l’inflazione ancora troppo elevata. Il rialzo è stato, tavolta, la quinta, limitato a un solo quarto di punto, contro il mezzo punto dei quattro ritocchi precedenti. In particolare il tasso sui depositi è stato portato al 3,25%, quello di rifinanziamento al 3,75% e quello sui prestiti marginali al 4%. Si tratta del livello più alto dal 2008.
I dati sull’aumento dei prezzi nella zona euro hanno giustificato il nuovo inasprimento della Bce, che ha anche annunciato la scelta di sospendere da luglio i reinvestimenti App. L’inflazione nell’Eurozona e’ ancora molto alta e ha registrato addirittura un leggero aumento ad aprile, accelerando dal 6,9% al 7% su base tendenziale. La Bce si assicurerà che “i tassi ufficiali siano portati a livelli sufficientemente restrittivi per conseguire un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2% e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario”, ha detto la presidente dell’Eurotower, Christine Lagarde, aggiungendo che “le pressioni sui prezzi restano forti”. la presidente invita i Governi ad avviare le misure di contrasto al caro-bollette in maniera “tempestiva e concordata”, “visto il calo dei prezzi dell’energia e l’attenuarsi dei rischi legati alle forniture”.
Le Borse europee estendono le perdite dopo il settimo aumento consecutivo dei tassi della Bce che spinge il costo del denaro ai nuovi massimi dal 2008: Parigi cede l’1,09%, Francoforte arretra dello 0,97% e Milano lascia sul terreno l’1,17%. Londra segna una flessione dello 0,79%.
Un rialzo troppo forte avrebbe potuto indebolire le banche, soprattutto in concomitanza con la decisione della Bce di ritirare liquidita’ dal mercato sgonfiando il proprio bilancio.
Stefania Losito