Per il francese investimento importante da 2 milioni di euro e quattro anni di contratto
Uno degli obiettivi impellenti di mercato, per il Bari, era un attaccante che desse man forte ad Antenucci e Cheddira. E nell’ultimo giorno di trattative ne sono arrivati ben due. Diversi nello stile di gioco, così da dare al tecnico Mignani varie possibilità di formazione.
Proprio sul filo di lana il direttore sportivo Ciro Polito è riuscito a portare a Bari l’attaccante 24enne Aurélien Scheidler, proveniente dal Digione, serie B francese. Ha 24 anni e si tratta di una punta centrale possente, alto 1,92 metri.
Su di lui Polito e la famiglia De Laurentiis hanno investito parecchio: quattro anni di contratto e un acquisto del valore di circa 2 milioni di euro. È il calciatore più costoso da quando i De Laurentiis sono a Bari. L’anno scorso, tra Ligue 2 e Coppa di Francia, ha totalizzato 40 presenze e 14 gol.
Arriva, invece, nel capoluogo pugliese in prestito secco con opzione di riscatto in favore del Bari, Eddie Salcedo, 20 anni, di proprietà dell’Inter, ma già con esperienze in Serie A nel Verona e nello Spezia. Per lui già 52 gare in massima serie, dove ha esordito a 16 anni. Solo 3 gol messi a segno e per questo, forse, la decisione di maturare un po’ di più a Bari.
Salcedo è un punta centrale, ma che può giocare anche come ala sinistra. È alto 1,78 metri, è nato a Genova da genitori colombiani. È già stato chiamato da Roberto Mancini per lo stage della nazionale. Secondo gli esperti si tratta di un talento puro, agile e che non disdegna il dribbling per superare l’uomo.
Polito si è detto completamente soddisfatto dai due acquisti, giocatori che ha seguito lui personalmente. E ha ringraziato il presidente per la disponibilità a investire una cifra importante per Scheidler.
Per il Bari anche movimenti in uscita. Bianco e De Risio sono stati ceduti a titolo definitivo rispettivamente a Cerignola e Monopoli. Celiento e Perrotta sono andati in prestito a Cesena e Pro Vercelli. Infine, restano fuori lista Marras (che ha rifiutato il passaggio all’Ascoli), Paponi e Scavone.
Gianvito Magistà