Nella seduta del consiglio regionale pugliese che ha deciso la decadenza del direttore generale dell’Agenzia per le politiche attive del lavoro, è passata anche la legge che introduce ristori amientali e territoriali a carico delle aziende produttrici di energia come Tap e Snam. Hanno votato a favore 25 consiglieri di maggioranza mentre l’opposizione non ha partecipato al voto. Tre le proposte sul tavolo sulle quali si è fatta sintesi: quella del leghista Bellomo, quella di Amati del Pd e quella dell’assessore Delli Noci. Si tratta di un contratto di negoziato con le aziende che garantiscono impianti di energia a cui viene chiesto un contributo del 3% sul valore del gas trasportato, valore che andrà a favore dei pugliesi in forma di sconto sulle bollette, che permette così di risparmiare, secondo i calcoli di Amati, di circa 200 euro medio a famiglia all’anno. Secondo Amati il 3% potrebbe valere qualcosa come “314 milioni di euro l’anno, rispetto ad una spesa complessiva annua di 870 milioni perle famiglie pugliesi”. Le famiglie pugliesi, in media, hanno una spesa di 576 euro l’anno.
Stefania Losito