C’è anche lo chef Gianfranco Vissani tra i ristoratori, commercianti e piccoli imprenditori che da Nord a Sud hanno consegnato ai sindaci delle proprie città le chiavi dei locali. La chiusura forzata delle attività a causa del coronavirus in molti casi si prolungherà non per decreto ma per fallimento. L’iniziativa, denominata “Risorgimento Italia”, nei prossimi giorni diventerà virtuale, ma, avvertono le principali vittime economiche di Covid 19, potrebbe anche diventare protesta di piazza. Nel Foggiano, a San Giovanni Rotondo, la città di padre Pio, sono state collocate diverse sedie vuote davanti alla sede del Comune e su ognuna è stato apposto il nome di una impresa commerciale che rischia il crac. Non si chiedono miracoli ma solo la possibilità di non prolungare la chiusura riaprendo osservando tutte le misure di sicurezza. “Il governo ci deve ascoltare – ha detto Visssani – l’intero settore è in ginocchio”. “Il nostro è un grido d’allarme, siamo in ginocchio e lo Stato non ci sta aiutando”, ha spiegato lo chef
tv, Natale Giunta. Riaperture ma anche aiuti finanziari, azzeramento delle tasse per chi da due mesi non ha incassato un solo euro.