L’ex premier: parte un nuovo corso, ma interesse dei cittadini resta il tratto distintivo
Parte il nuovo corso del Movimento 5 Stelle. Giuseppe Conte, durante una conferenza di presentazione via Facebook, ha parlato di una ripartenza con un nuovo slancio. “Sono stati mesi difficili – ha detto l’ex presidente del Consiglio – abbiamo superato momenti di stanchezza”.
Conte ha fatto sapere che il nuovo statuto del Movimento è stato pubblicato, gli iscritti lo possono leggere e tra 15 giorni ci sarà la votazione. Più precisamente, come ha annunciato Vito Crimi, l’Assemblea degli iscritti si riunirà il 2 e 3 agosto in prima convocazione e il 5 e 6 agosto in seconda convocazione.
Conte ha, poi, messo in evidenza le riforme fatte dai Cinque Stelle negli ultimi anni e i successi raggiunti dal suo governo, in ambito internazionale, durante la pandemia. “Abbiamo realizzato gran parte delle riforme promesse e che oggi non possiamo lasciare che vengano cancellate. È una questione di rispetto della democrazia e degli elettori” ha detto l’ex premier.
Difende il reddito di cittadinanza “che qualcuno vorrebbe smantellare per interessi di bottega” ha affermato. In realtà, è il suo consiglio, si può rinnovare migliorandolo.
Per quanto riguarda la giustizia, non fa passi indietro: “Vogliamo processi veloci ma non accetteremo mai che vengano introdotte soglie di impunità e venga negata giustizia alle vittime dei reati, non accetteremo mai che il processo penale per il crollo del ponte Morandi possa rischiare l’estinzione” ha detto.
Alla fine Conte ha ammesso che in questi anni anche il Movimento è cambiato, ma ha mantenuto immutato il suo tratto distintivo: mettere al centro sempre e soltanto l’interesse dei cittadini, ha spiegato. I cambiamenti continueranno ad esserci, ha fatto intendere, a cominciare dal significato delle cinque stelle. Quando Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio crearono il M5S le stelle rappresentavano acqua, ambiente, trasporti, connettività e sviluppo. Nel nuovo Statuto, invece, si legge che le cinque stelle sono i beni comuni, l’ecologia integrale, la giustizia sociale, l’innovazione tecnologica e l’economia eco-sociale di mercato.
Gianvito Magistà