Non ha ancora fatto effetto il Super Green pass che si pensa possa spingere le vaccinazioni anti-Covid. La fondazione Gimbe ha registrato un crollo delle somministrazioni, in tutto il Paese, del 41%, con soltanto 486mila dosi inoculate dal 15 al 21 settembre, a fronte di scorte che superano le dieci milioni di dosi. A esitare sono soprattutto gli over 50 e adesso sembra stia frenando anche la fascia d’età che va dai 12 ai 19 anni, con quasi 1 milione e mezzo di adolescenti senza neppure una dose. La Puglia e la Calabria le regioni messe peggio, la prima con il 6,3% di ultracinquantenni che ancora non hanno completato il ciclo, la seconda con il 16,3%. La media, in Italia, è del 13,5%, cioè 3 milioni e 700mila persone, di cui 2,88 milioni senza neppure una dose. Continuano a salire le altre fasce, seppure con ritmi più blandi. Ma il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta, polemizza: “”Stante l’attuale e ingiustificata indisponibilità pubblica di dati sulle prenotazioni, non è possibile sapere in che misura questi numeri saliranno nelle prossime settimane per effetto dell’estensione dell’obbligo di green pass sui luoghi di lavoro”.
Intanto i casi, sempre secondo il monitoraggio settimanale dell’osservatorio Gimbe, continuano a calare segnando un -14,9% in sette giorni, così come calano ulteriormente ricoveri e terapie intensive. Si mantengono stabili i decessi, 394 in una settimana (di cui 33 riferiti a periodi precedenti). Per la Fondazione, però, restano le preoccupazioni per la ripresa del nuovo anno scolastico, considerato che “con la variante delta le attuali misure risultano insufficienti a limitare i contagi” e che “un 5,9% di insegnanti e un 32% dei ragazzi non è ancora vaccinato neanche con una dose”. “Il mondo reale della scuola – precisa Cartabellotta – si ritrova senza una strategia di screening sistematico di personale e studenti, con regole sul distanziamento derogabili in presenza di limiti logistici e senza interventi sistematici su aerazione e ventilazione, né sulla gestione dei trasporti. E la vaccinazione di personale e studenti, non è sufficiente per arginare la diffusione del virus e scongiurare la DAD, in particolare nelle scuole primarie”.
Nella settimana appena trascorsa i nuovi casi sono stati 28.676 rispetto ai 33.712 della precedente; gli attualmente positivi 109.513 rispetto a 122.340 (pari a -10,7%); le persone in isolamento domiciliare sono state 105.060 rispetto a 117.621 (-10,7%); i ricoveri con sintomi sono stati 3.937 rispetto a 4.165 (-5,5%) e le terapie intensive 516 rispetto a 554 (-6,9%).
Cartabellotta comunica che “solo 4 Regioni registrano un incremento percentuale dei nuovi casi. Scendono a 35 le province con incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti, ma in nessuna si superano i 150 casi per 100.000 abitanti”. Sul fronte ospedaliero, a livello nazionale, il tasso di occupazione di posti letto rimane basso (7% in area medica e 6% in area critica). Restano però differenze regionali: per l’area medica sono sopra la soglia del 15% Calabria (18%) e Sicilia (17%); per l’area critica nessuna regione supera la soglia del 10%.
Stefania Losito