“Fino a due o tre anni fa non lo avrei mai pensato ma è tempo di discutere sull’obbligo vaccinale”. Così la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen nella conferenza stampa sull’emergenza Covid. “L’Ue è una regione epidemiologica, qualsiasi cosa facciamo e concordiamo come Ue deve essere centrato sulle persone, non è un discorso di frontiere. Il virus non si ferma alle frontiere”, spiega von der Leyen. “Fare test va bene, il tracciamento è importante”, ha aggiunto.
“Le dosi del vaccino Pfizer per i bambini saranno pronte dal 13 dicembre”, ha intanto annunciato la presidente. Quanto a Omicron, “ringrazio il Sudafrica per la velocità con cui ci ha avvertiti su Omicron. Ci ha dato l’opportunità di agire velocemente. Ogni giorno conta in questa situazione. L’Oms considera Omicron ad alto rischio, non conosciamo tutto di Omicron, ci vogliono almeno due o tre settimane ancora, ma sappiamo abbastanza da essere preoccupati. E’ una corsa contro il tempo”, ha detto von der Leyen. Sul green pass, ha spiegato che “deve essere adattato in modo costante alla situazione della pandemia”. Non basterà la vaccinazione, ma occorrerà “il richiamo che sia effettuato a 6 mesi” dal ciclo completo. A tal proposito, von der Leyen ha annunciato che “l’Unione Europa fornirà 360 milioni di vaccini Rna entro la fine del primo trimestre 2022”. “La vaccinazione completa e la terza dose rappresentano la protezione migliore che abbiamo ora contro il Covid. Siamo su un fronte di guerra, da una parte abbiamo il virus e dall’altra la vaccinazione e vogliamo sia il secondo fronte a vincere”, ha sottolineato von der Leyen.
“Sui viaggi abbiamo sin dall’inizio voluto garantire la sicurezza dei movimenti. Lavoriamo a stretto contatto con gli Stati membri per continuare il coordinamento il più possibile”, ha invece spiegato la commissaria alla Salute Stella Kyriakides.
Stefania Losito