Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è stato ricevuto in serata al Quirinale dal capo dello Stato, Sergio Mattarella. L’obiettivo è blindare il governo da possibili strappi. La rottura con il M5s era nell’aria da tempo, ma la crisi ha raggiunto l’acme sul caso Ucraina. Di Maio non penserebbe a un partito vero e proprio ma a un progetto per il 2023 chiamato “Noi per il futuro”. Per il momento punta a mantenere solida in Parlamento per sostenere il governo Draghi. Sarebbero oltre 60 i parlamentari che hanno lasciato il M5S e si sono iscritti al nuovo gruppo di Di Maio. Lo
riferiscono deputati e senatori coinvolti nell’operazione.
Sergio Mattarella segue l’evoluzione della situazione. Conte, fino ad ora, ha sempre predicato il sostegno leale all’esecutivo e, anche alla prova dei fatti, i pentastellati hanno sottoscritto insieme agli altri partiti la delicatissima
risoluzione parlamentare su Kiev, ammorbidendo di molto i toni e venendo incontro alle richieste di Palazzo Chigi.
Secondo alcuni calcoli, la scissione potrebbe cambiare la geografia parlamentare, facendo perdere al gruppo del Movimento il primato numerico a favore della Lega. Poi il post sibillino di Beppe Grillo non è servito a stemperare gli animi: “Qualcuno non crede più nelle regole del gioco? Che lo dica con coraggio e senza espedienti. Deponga le armi di distrazione di massa e parli con onestà”.
Stefania Losito