La nipote: “È stato un nonno affettuoso, ci ha insegnato a rispettare tutti”. Letta: spero che con Berlusconi possano chiarirsi lassù
Funerali di stato laici, a Montecitorio, per l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il feretro, avvolto da una bandiera tricolore, è stato scortato nell’Aula della Camera dei Deputati dai corazzieri, dai figli e dai nipoti ed è stato accolto dalla moglie Clio con l’Inno di Mameli in sottofondo.
A rendere omaggio a Napolitano anche il presidente francese Macron, il presidente federale tedesco Steinmeier e la principessa Sophie di Edimburgo, oltre a rappresentanti dei governi europei e dell’Ue.
Nell’area intorno a Montecitorio molta gente ha assistito alle esequie con la mano sul cuore grazie all’installazione di due maxischermi.
“Con Napolitano scompare una delle figure più rilevanti della storia della Repubblica” ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana. “Napolitano sapeva unire lo slancio ideale al realismo politico. Ha guidato il Paese in uno dei momenti più complessi” ha aggiunto Fontana.
Secondo il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il presidente Napolitano ha sempre rivendicato, con orgoglio, la propria storia politica, le proprie radici, i valori in cui ha creduto. “Ha guidato la nazione, riconoscendosi in quei valori che sono le fondamenta della nostra Carta Costituzionale”.
“La mia stima verso di lui si è rafforzata per il suo operato di profonda attenzione verso le nostre Forze armate” ha aggiunto La Russa. “Al presidente Napolitano sarò inoltre sempre grato per l’impegno e la dedizione che volle dedicare alle celebrazioni per i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia, contribuendo così a rafforzare il senso di appartenenza, l’amore verso la nostra Patria e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e identitario”.
“Viviamo questo momento in spirito di unità e condivisione” ha detto il figlio Giulio Napolitano durante la cerimonia. “Scrisse di aver combattuto buone battaglie e sostenuto cause sbagliate”.
“Non ricordo un solo giorno che non sia stato di lavoro. La politica era per lui era una cosa seria. Richiedeva decisioni e assunzione di responsabilità, non sopportava la demagogia. Ciò non gli impediva di essere un marito e padre affettuosissimo” ha aggiunto il figlio.
Ha emozionato l’Aula l’intervento della nipote Sofia May Napolitano: “Ci ha insegnato a trattare chiunque con rispetto e cortesia a prescindere dalle convinzioni” ha affermato la ragazza. “Ci scriveva sempre, anche quando non sapevamo ancora leggere, ci telefonava quando vedeva dei cartoni in televisione che pensava ci sarebbero piaciuti. Ci veniva a prendere a scuola e ci portava a villa Borghese per un gelato. Ha sempre trovato il tempo per me e Simone, nonostante i suoi impegni. Il fatto che sia stato un nonno così affettuoso e presente, è testamento dell’uomo eccezionale che era, sarà sempre la persona che ammiriamo di più”.
“Dopo Berlusconi, Napolitano, a tre mesi uno dall’altro. Mi piace immaginare che incontrandosi lassù possano dirsi quello che non si dissero quaggiù e, placata ogni polemica, possano chiarirsi e ritrovarsi nella luce” è stato, invece, il commento di Gianni Letta. “Quando scompare una personalità come Giorgio Napolitano, la perdita è di tutti, tocca e riguarda tutti coloro che hanno a cuore le istituzioni e lo dimostra quest’Aula. Tutti ci inchiniamo reverenti per rendere omaggio alla memoria di un uomo che amava l’Italia” ha aggiunto Letta. “Di fronte a un lutto che definirei repubblicano non ci sono divisioni di sorta: non cancella ma supera ogni divergenza e annulla le distinzioni culturali politiche”.
Gianvito Magistà