Impennata di casi Covid e decessi nell’ultima settimana in Italia. Lo fa sapere la Fondazione Gimbe, che registra un +42,3% di contagi in 7 giorni e un +33% nei decessi. Sul fronte ospedaliero crescono ancora i posti letto occupati da pazienti Covid, con un +17% in area medica e +17,3% in terapia intensiva. Si tratta, spiega il presidente Gimbe Nino Cartabellotta, di “un’impennata favorita anche dalla rapida diffusione della variante omicron, ampiamente sottostimata da un sequenziamento insufficiente”. In particolare, dal 15 al 21 dicembre i nuovi casi sono stati 177.257 rispetto a 124.568 della settimana precedente e i decessi 882 rispetto a 663. Gli attualmente di positivi sono stati 384.144 rispetto a 297.394 (+29,2%), le persone in isolamento domiciliare 374.751 rispetto a 289.368 (pari a +29,5%), i ricoveri con sintomi 8.381 rispetto a 7.163 (pari a +17%) e le terapie intensive 1.012 rispetto a 863 (pari al +17,3%).
“Da oltre due mesi – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione – si assiste ad un aumento dei nuovi casi, che nelle ultime due settimane ha subito una forte accelerazione. La media mobile a 7 giorni dei nuovi casi è passata da 15.521 dell’8 dicembre a 25.322 il 21 dicembre (+63,2%)”. Il rapporto positivi/persone testate ha raggiunto il 28,1% quello positivi/tamponi molecolari il 10,5%. A livello nazionale, al 21 dicembre, il tasso di occupazione da parte di pazienti Covid e’ del 13,4% in area medica e dell’11,1% in area critica, con notevoli differenze regionali: la Provincia Autonoma di Trento supera la soglia del 15% in area medica (19,1%) e del 20% in area critica (27,8%); le soglie del
15% per l’area medica e del 10% per l’area critica risultano entrambe superate anche in Calabria, Friuli-Venezia Giulia,
Liguria, Marche, Provincia Autonoma di Bolzano e Veneto. Nella settimana dal 15 al 21 dicembre si registrano oltre 250 casi di Covid-19 per 100.000 abitanti in metà delle province italiane e aumentano i nuovi casi in tutte le regioni ad eccezione della provincia di Bolzano: si va dal 12,4% del Friuli-Venezia Giulia al 86,3% dell’Umbria. “L’impennata della curva dei contagi, la progressiva congestione degli ospedali, l’incertezza sulla prevalenza di omicron nel nostro Paese e le incognite sulla protezione vaccinale – commenta Cartabellotta – impongono scelte politiche tempestive e rigorose”.
Le 54 Province in cui l’incidenza supera i 250 casi per 100.000 abitanti sono: Imperia (861), Treviso (714), Vicenza (597), Venezia (556), Trieste (556), Padova (542), Rimini (518), Verona (451), Milano (450), Reggio nell’Emilia (438), Bolzano (433), Forli’-Cesena (424), Lodi (421), Monza e della Brianza (412), Varese (411), Pordenone (405), Savona (387), Verbano-Cusio-Ossola (386), Ravenna (385), Torino (370), Biella (370), Rovigo (356), Ancona (353), Aosta (353), Bologna (351), Gorizia (348), Pavia (339), Fermo (338), Reggio di Calabria (333), Como (333), Asti (330), Belluno (326), Mantova (322), Cuneo (318), Udine (315), Trento (314), La Spezia (312), Ferrara (306), Modena (304), Caltanissetta (302), Novara (298), Latina (292), Livorno (291), Genova (285), Pistoia (280), Messina (280), Brescia (280), Roma (276), Cremona (268), Napoli (268), Grosseto (264), Sondrio (264), Macerata (257) e Arezzo (254).
Tra le indicazioni che arrivano dalla Fondazione Gimbe al Governo, anche quella di estendere l’obbligo del green pass base ai luoghi di ritrovo dove al momento non è richiesto, come centri commerciali e luoghi di culto, ma anche “ridurre la capienza massima dei luoghi di aggregazione” come discoteche, stadi, cinema, teatri e “vietare lo svolgimento di grandi eventi pubblici per il Capodanno”. Cartabellotta chiede al Governo anche di “ridurre le tempistiche di somministrazione della dose booster a 3-4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale” e “istituire l’obbligo di mascherina FFP2 nei luoghi pubblici al chiuso e sui mezzi di trasporto”.
Sul fronte vaccini, la Fondazione fa sapere che al 21 dicembre sono state somministrate 15,8 milioni di terze dosi, con una crescita del 10,8% (pari a 3,2 milioni) in 7 giorni. Secondo la platea ufficiale, il tasso di copertura è del 51,2% ma con nette differenze regionali: dal 38,6% della Sicilia al 62,4% di Bolzano. Il monitoraggio della Fondazione Gimbe, che evidenzia come le persone che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 150 giorni, e quindi candidate a ricevere la
terza entro il 31 dicembre, sarebbero 33,5 milioni. Al netto di coloro che già l’hanno avuta, ne avrebbero diritto oltre 17 milioni di persone: “un numero irraggiungibile con i target attuali”. Più in generale nell’ultima settimana si registra il +13,8% di nuovi vaccinati, che per circa il 40% dei casi riguardano la fascia 5-11 anni, fascia nella quale, al 21 dicembre, si erano raggiunte le 108.112 somministrazioni. Scendono invece i nuovi vaccinati over 12 anni. Al 22 dicembre l’81% della popolazione (48 milioni di persone) ha ricevuto almeno una dose di vaccino e il 77,9% (oltre 46 milioni) ha
completato il ciclo vaccinale. Ma le persone non vaccinate, rileva il monitoraggio , sono 9,67 milioni tra cui 2,37
milioni di over 50enni e 3,55 milioni di bambini nella fascia 5-11 anni.
Le coperture con almeno una dose di vaccino sono molto variabili nelle diverse fasce d’età (dal 97,7% degli over 80 al
2,9% della fascia 5-11), così come sul fronte dei richiami, che negli over 80 hanno raggiunto il 69,8%, nella fascia 70-79 il 51,6% e in quella 60-69 anni il 42,2%.
Stefania Losito