Nel nuovo album del cantautore siciliano la voce della figlia del rivoluzionario che legge una lettera del padre
“Parola” è il titolo del nuovo album di Giovanni Caccamo, atteso per settembre e annunciato dall’arrivo di due singoli. Il primo è “Aurora” con una introduzione dell’attore Willem Dafoe che recita un testo di Franco Battiato e Manlio Sgalambro sul senso della vita; il secondo è “Canta” in cui si ascolta la voce di Aleida Guevara, figlia primogenita del Che, che legge una lettera scritta dal padre per lei e i fratelli.
La lettera fu scritta dal padre poco prima che perdesse la vita in Bolivia. Ernesto “Che” Guevaramorì quando la piccola Aleida aveva sette anni.
La nuova canzone è un omaggio al Che ma rappresenta anche una maniera di sottolineare l’umanità del padre che si scusa con i figli perché pe stato lontano troppo tempo.
“Il Che per me non è un mito, io lotto contro il mito”, dice Aleida, “perché quando tu converti un essere umano in un mito lo stai togliendo dalla sua realtà e dalla sua forza di vita. Il Che è un uomo proprio come tutti gli altri uomini, se lui è riuscito a fare ciò che ha fatto anche noi possiamo farlo. Questo rivoluzionario che io ho imparato ad amare è mio padre. Diceva che un vero rivoluzionario deve sentire con forza l’amore, perché se non sei capace di amare non puoi dedicare la tua vita ad aiutare gli altri”.
Nella lettera lui chiedeva scusa dopo tanti anni e Aleida specifica che in realtà il padre non aveva niente da farsi perdonare. “Non devo perdonargli nulla perché se ho imparato ad amare un uomo come lui non è per trasformarlo secondo le mie necessità, ma per rispettarlo e per continuare la sua opera”, ha raccontato.
Nello scritto si fa riferimento alla rivoluzione quando il Che sottolinea la necessità di amare il prossimo per poter affrontare la lotta. Aleida sostiene che di rivoluzione cui sia bisogno oggi più che mai. “Come diceva il nostro comandante in capo Fidel Castro, la rivoluzione c’è quando devi cambiare qualcosa, e noi dobbiamo sempre fare in modo di migliorare le cose, di perfezionarle”, dice Aleida. Poi continua: “Oggi poi che la maggior parte della popolazione del mondo vive in condizioni precarie, la rivoluzione si rende ancora più necessaria. E con la pandemia che stiamo vivendo, le differenze sociali sono aumentate”.
Per Giovanni Caccamo “la rivoluzione oggi risiede nei piccoli gesti che ognuno di noi può compiere per far sì che la nostra società sia inclusiva, che le diversità vengano accettate e ognuno possa trovare spazio e sentirsi rappresentato. Nella lettera del Che mi ha colpito quando dice che ognuno di noi da solo non vale niente, mi colpisce per il senso di appartenenza, di comunità. Ma il valore della lettera va anche oltre, il suo significato diventa universale, anch’io ho perso mio papà da molto piccolo e ho sempre sognato che esistesse da qualche parte una lettera di mio papà ai figli, una sorta di testamento di valori”.
Il 19, Caccamo ricorderà Battiato, a cui era molto legato, cantando anche “Aurora” al teatro antico di Taormina per il Taobuk Gala 2021. Il 25 proporrà “Canta” a Bari dove Aleida Guevara riceverà il premio Magna Grecia.
Angela Tangorra