Sarebbero 97 le vittime degli scontri in Sudan tra l’esercito e le Forze paramilitari di supporto rapido (Rsf). Decine i feriti, invece, molti dei quali non hanno potuto raggiungere gli ospedali a causa delle difficoltà negli spostamenti sul territorio. Lo ha comunicato il sindacato dei medici sudanesi.
Esercito e Rsf sono in contrasto dal 2019, decadde il governo trentennale di Omar al Bashir, che aveva creato le forze di supporto rapido per la pulizia etnica dei non arabi in Darfur.
Da alcuni giorni, poi, si è intensificata la battaglia per il potere interno tra l’esercito, comandato da Abdel al Bhuran e le forze paramilitari Rsf di Mohammed Dagalo, fedelissimo di al Bashir.
Lo stop alle ostilità viene chiesto dalle parti civili sudanesi, ma anche da Onu, Europa, Russia e Stati Uniti. Il ministro degli Esteri Tajani invita gli italiani presenti in Sudan alla massima prudenza.
Gianvito Magistà