Il calcio dice addio ad Aldo Agroppi: l’ex centrocampista e allenatore aveva 80 anni. Malato da tempo, da qualche giorno era ricoverato per una polmonite bilaterale in ospedale a Piombino, la città dove era nato il 14 aprile 1944. Anticonformista, ironico, fumantino, Agroppi tira i primi calci nelle giovanili del Piombino, poi Torino e Genoa, gioca con Ternana e Potenza in Serie C prima del ritorno in granata dove diventa una bandiera: otto stagioni, 212 presenze e 15 gol con la doppia ciliegina delle Coppe Italia vinte nel 1967-68 e 1970-71. Ha esordito in Serie A il 15 ottobre 1967. Da calciatore chiude nel 1977, dopo due stagioni a Perugia, avendo indossato anche la maglia della Nazionale in cinque occasioni, la prima il 17 giugno 1972 in amichevole a Bucarest contro la Romania. Poi il passaggio alla panchina, e la seconda vita calcistica da allenatore: inizia col Pescara in Serie B nel 1980-81, la stagione successiva guida il Pisa alla promozione in A. Una breve parentesi al Padova, dal quale si dimette per quel male, la depressione, che come lui stesso ha più volte raccontato lo ha accompagnato fino alla fine. Ma nonostante tutto al calcio non ha rinunciato, sfiorando la Serie A col Perugia nel 1984-85. Poi la grande chiamata della Fiorentina, sempre in B. L’ultima panchina datata 1993. “Allenare è bello quando vinci, se perdi tutto è complicato” diceva Agroppi quando raccontava del male che lo logorava dentro. Dopo l’uscita dal calcio giocato apre un’altra parentesi, diventa opinionista televisivo – uno dei primi – segnalandosi per il suo modo di commentare diretto, per il suo modo di vedere il calcio e le sue posizioni anticonformiste.
Michela Lopez
Foto: Post pagina facebook ufficiale Ac Perugia