Ora la casa reale si giustifica
La regina Elisabetta e la corte britannica sono state chiamate a giustificarsi dopo che i media hanno rivelato che sua Maestà usufruirebbe di una esenzione ad hoc dal rispettare una legge a tutela dell’ambiente in Scozia.
Il privilegio è stato scoperto dal Guardian in base ad alcuni documenti ufficiali. Gli avvocati avrebbero lavorato perché la regina, grazie alla sua residenza scozzese, potesse avere il beneficio.
La normativa locale a cui si fa riferimento, vige da alcuni mesi in Scozia e impone una serie di obblighi potenziali in materia d’incoraggiamento all’uso di “energia verde” nelle abitazioni private. Il testo, sottoposto secondo prassi dal governo locale scozzese a Buckingham Palace per il placet della sovrana in quanto capo dello Stato, sarebbe stato inizialmente fermato per sbloccarsi solo dopo la presentazione di un emendamento specifico – suggerito dagli avvocati di Buckingham Palace stando a uno scambio di lettere trapelato ora sul Guardian – che sottrae ai vincoli previsti in particolare il Castello di Balmoral: prediletta residenza estiva scozzese della 95enne Elisabetta II.
La corte ha immediatamente risposto, ovviamente con notevole imbarazzo, dicendo che il testo non è stato modificato “nella sostanza”.
Se da un lato il governo locale ha precisato che l’iter era doveroso e che la procedura è stata istituzionalmente corretta, dall’opposizione i Liberaldemocratici locali sostengono che la casa reale avrebbe dovuto almeno dichiarare pubblicamente un proprio interesse sulla faccenda a corredo dell’emendamento.
Resta comunque il fatto che il caso è in contraddizione con l’impegno preso a favore dell’ambiente dal principe William e soprattutto dall’erede al trono Carlo, e rilanciato in questi stessi giorni in vista del vertice internazionale Cop26 sulla lotta ai cambiamenti climatici previsto nei prossimi mesi giusto in Scozia, a Glasgow (sotto presidenza britannica e in partnership con l’Italia).
Angela Tangorra
Foto dal profilo Instagram Theroyalfamily