Se c’è una cosa che accomuna Mina e Ivano Fossati è che entrambi non sopportano i cambi di tono. Lo racconta Massimiliano Pani, figlio e produttore di Mina presentando il nuovo lavoro che vede sua mamma insieme a Ivano Fossati.
“Mina Fossati” esce il 22 novembre ed è un disco di cui i due artisti avevano parlato entrambi per la prima volta nel 1996. Poi, come ha detto Fossati, “qualcosa nell’ambito delle case discografiche non ando’ per il verso giusto. Quando un paio di anni fa ho scoperto che Mina ancora pensava a questa idea confesso che mi ha spiazzato un po’, ho avuto qualche esitazione, poi sono tornato a casa, ho raccontato la cosa a mia moglie e lei mi ha risposto ‘se dici no a Mina chiedo il divorzio’: ma e’ stata una eccezione, lavorare con lei e’ una gioia che non mi sarei mai negato, nessun musicista sano di mente direbbe no a Mina”.
Fossati aveva deciso di ‘staccare da quella routine’ che lo ha visto protagonista per per 42 anni, 8 anni fa e, ha ribadito, non cambiera’ idea. Nell’album ci sono undici inediti. A raccontare come è nato il disco arriva anche il produttore Massimiliano Pani che dice: “Lavorare con quelli veramente bravi e’ piu’ facile perche’ non hanno frenesie artistiche, fragilita’, debolezze, sanno quello che sanno fare e lo fanno al meglio, loro due poi cantano in maniera simile e per entrambi conta l’emozione, non la performance tecnica, vogliono arrivare a dare un cazzotto nella pancia”. “Ivano era un po’ titubante all’inizio, poi ha cominciato a mandare pezzi e ogni volta arrivava una sorpresa – ha aggiunto Pani – Ha avuto una vena compositiva straordinaria, non credo ci sia nessuno che scriva cosi’, e’ un gigante”.
Sul lavoro con la madre ha detto: “La sua forza e’ nel capire cosa serve al pezzo arriva in sala che gia’ sa cosa deve fare”. “Questo non e’ un disco celebrativo, non e’ un monumento ai caduti – ha aggiunto – ma credo che in questo momento non c’e’ nulla del genere cosi’ in giro, puo’ piacere o non piacere, ma e’ un disco che fa da riferimento”. Un disco tra blues-rock e ballad dirette e toccanti, con le voci dei due interpreti accompagnate da pianoforte e orchestra d’archi, ma anche ripercussioni latine.
Angela Tangorra