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Musica – Il ritorno di Neffa con un disco in napoletano

Venerdì 12 febbraio esce il nuovo atteso lavoro di Neffa. “Aggio perzo ‘o suonno” feat. Coez prod. TY1 è il nuovo singolo in napoletano apripista dell’atteso progetto discografico di prossima pubblicazione.

Neffa è bolognese di adozione, salernitano di Scafati per nascita e da parte di madre. Negli ultimi tempi quando scrive e canta preferisce farlo in napoletano, come il padre: “Eh sì, mi sa che ho messo le mani in un bel brodetto freudiano primordiale”

Il duetto con Coez  anticipa un album tutto in napoletano, in cui saranno ospiti anche Rocco Hunt e Livio Cori. L’unico a utilizzare l’italiano è Coez. Racconta Neffa in una intervista a Repubblica: “A 25 anni di distanza esce la cosa più simile alla mia Aspettando il sole che io abbia mai fatto, con la differenza che qui io canto in napoletano mentre il rap in italiano è di un rapper che non sono io. Coez non lo conoscevo, quando mi è arrivato il suo rap mi è sembrato di averlo scritto insieme. Non ha atteso il provino, ha utilizzato un mio cantato di trenta secondi: quel frammento l’aveva talmente ispirato che ha scritto tutta la notte”

Il brano è molto romantico, così come l’album che è im preparazione: “Il romanticismo a Napoli non solo è gradito, è richiesto. A Napoli se non usi il romanticismo non arrivi da nessuna parte e del resto nel romanticismo c’è un grado di verità più alto. Mi interrogo da sempre sulle emozioni e per le emozioni devo sempre andare in fondo, è come scolpire il marmo”.

Come mai tanta determinazione e la voglia di scriver ein napoletano? Racconta Neffa: “a novembre del 2019, è arrivata una prima canzone in napoletano, poi ne sono arrivate 30 in due mesi e non è che io le scrivessi, erano loro a scrivere me. Vengo dal punk e dall’hip hop più radicato, non riuscirei mai a fare qualcosa imitando un’estetica. Certo che ero preoccupato. Avevo però ascoltato tanto Murolo e Pino Daniele, soprattutto di quando scriveva in napoletano. Ho fatto ricerche sui libri di grammatica e poi confrontato la stele di rosetta, i testi di Pino su tutti i dischi. Sono certo che degli errori ci sono, purtroppo non ho avuto il tempo di parlare con Beppe Vessicchio, è sempre troppo impegnato”.

Angela Tangorra

 

 

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