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Naufragio migranti, Meloni all’Ue: “Serve una politica unica europea”. Quattro scafisti indagati. Piantedosi: “Se debolezze, mi assumo responsabilità”

E’ scontro sulle responsabilità del naufragio del barcone di migranti sulla spiaggia di Cutro. Secondo il ministro degli Interni Piantedosi Frontex ha individuato per primo il barcone poi naufragato “dopo le 22 del 25 febbraio” ma non ha “segnalato una situazione di pericolo o distress a bordo”. Poi, però, “c’è stato un peggioramento delle condizioni meteo”, ha aggiunto il ministro in audizione alla Commissione Affari costituzionali della Camera sulle linee programmatiche del dicastero. Circa 23 ore prima del naufragio e 17 ore prima dell’avvistamento del caicco da parte di un aereo di Frontex, il Centro di coordinamento dei soccorsi marittimi della Guardia Costiera (Imrcc) aveva lanciato un messaggio di allerta a tutte le navi transitanti nello Ionio per un’imbarcazione in difficolta’, ma l’alert non riguardava il barcone poi schiantatosi a 100 metri dalla spiaggia di Cutro. A citare il fonogramma è stato il giornalista di Radio Radicale Sergio Scandura, che lo ha postato su Twitter già nel pomeriggio di domenica. Il messaggio parte da Roma alle 4.57 del 25 febbraio ed è indirizzato “a tutte le navi in transito nel mar Ionio”. “Una stazione radiofonica italiana ha ricevuto un mayday su una possibile imbarcazione in pericolo – afferma la Guardia Costiera – Tutte le navi in transito nel Mar Ionio sono pregate di mantenere un’attenta vigilanza e di segnalare eventuali avvistamenti o altre comunicazioni a questo Mrcc”.
Una serie di elementi tendono però ad escludere che si trattasse proprio del barcone poi naufragato. Il mayday non
indicava alcuna coordinata, nessuna delle navi in transito che hanno ricevuto il messaggio ha poi comunicato qualcosa, il sorvolo effettuato da un aereo non ha dato alcun riscontro. Ma soprattutto, viene spiegato, il mayday e’ stato trasmesso con un sistema Vfh, che lavora con onde radio su portata ottica: vuol dire che e’ stato inviato da una distanza prossima alla costa ed invece a quell’ora, stando proprio al rilevamento successivo fatto da Frontex, il caicco si trovava a 130-140 miglia dall’Italia, una distanza che non avrebbe permesso una comunicazione con il Vhf. 

Frontex si difende: “A bordo era visibile una sola persona. L’imbarcazione navigava da sola e non c’erano segni di
pericolo, aveva una buona galleggiabilita’. C’era una significativa risposta termica dai portelli aperti (rilevata da
una telecamera termica a bordo dell’aereo). Sebbene fosse visibile una sola persona a bordo, infatti, l’imbarcazione
era sommersa in modo significativo, il che indicava che un gran numero di persone poteva trovarsi sotto il ponte. “Solo in seguito è stato confermato che a bordo c’erano 200 persone”, precisa Frontex commentando la dinamica dei fatti relativi all’allerta diramato all’Italia.

“In Italia da molti anni ci ritroviamo a piangere tragedie come quelle di domenica scorsa nelle quali chi prova a raggiungere le nostre coste su imbarcazioni di fortuna perde la vita in mare. E’ nostro dovere, morale prima ancora che politico, fare di tutto per evitare che disgrazie come queste si ripetano”. Cosi’ la premier Giorgia Meloni nella lettera a Consiglio, Commissione e presidenza di turno della Ue sui migranti. “Rifiuto l’idea che nulla possa esser fatto e che l’Europa debba rassegnarsi a prendersi cura solo di chi riesce ad avvicinarsi alle nostre coste o ai nostri confini dopo aver affidato la propria vita e quella dei propri figli a trafficanti senza scrupoli, pagati profumatamente per accedere a
viaggi disperati”, prosegue. “La politica e’ responsabilita’, consapevolezza, capacita’ di fare delle scelte per gestire fenomeni complessi. E’ quello che dobbiamo fare insieme anche in tema di immigrazione. Dipende da noi, dalla nostra volonta’ di mettere in campo soluzioni che sino a oggi non sono state adottate”. “Serve una politica unica europea sui
rifugiati che preveda il sostegno al di fuori dei confini UE di chi e’ colpito da guerre e calamità, e corridoi umanitari legali e sicuri per i profughi che gli Stati europei decidono di accogliere sul proprio territorio”, si legge ancora nella missiva. “Per l’immigrazione, che ribadisco essere materia completamente diversa dai profughi – prosegue – l’unica possibilita’ di ingresso deve essere data dalle quote di immigrazione legale che ogni Stato decide liberamente stabilire. Cosi’ come fatto dal Governo da me presieduto con il decreto flussi con il quale si consente l’arrivo regolare di lavoratori stranieri, secondo necessità preordinate e definite”. Il dossier migranti ‘sarà in agenda al prossimo Consiglio il 23-24 marzo”, ha detto il portavoce del presidente Ue Michel. 

Sul fronte delle indagini, la Procura “ha iscritto nel registro degli indagati quattro scafisti”, fa sapere il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in audizione alla Commissione.  Il gip del Tribunale di Crotone ha convalidato il fermo di due scafisti della barca che si e’ schiantata sulla costa di Cutro causando la morte di 67 persone. I due, un turco di 50 anni e un un pakistano di 25 anni, sono stati fermati nella giornata di lunedi’ insieme ad un giovane di 17 anni, per il quale procede il Tribunale dei minorenni di Catanzaro che ha fissato l’udienza di convalida domani. Il gip Michele Ciociola ha disposto la misura cautelare in carcere per i due che sono indagati di favoreggiamento all’immigrazione
clandestina, naufragio colposo e lesioni. Il quarto scafista risulta indagato ma al momento e’ irreperibile. 

“Attendiamo fiduciosi delle indagini della magistratura ma dal punto di vista politico mi unisco alle voce dei colleghi che mi hanno preceduto e che suggeriscono le sue dimissioni e dalla presidente Giorgia Meloni una profonda riflessioni, anche sul ministro Salvini e sul ministro Giorgetti”, ha commentato la neosegretaria del Pd Elly Schlein intervenendo nel dibattito in Commissione Affari costituzionali della Camera rivolgendosi al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dopo che prima di lei avevano chiesto al ministro di dimettersi Magi (+Europa), Zaratti (Avs) e Colucci (Avs). “Se c’e’ stata un debolezza del ministero mi assumero’ e mi assumo tutte le mie responsabilità”. Cosi’ il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in audizione alla Commissione Affari costituzionali della Camera sulle linee
programmatiche del dicastero, nella sua replica alle domande dei deputati dopo il naufragio di Cutro. “Se andiamo a vedere morti e tragedie degli anni scorsi, in passato sono successi altri episodi simili. Se uno guarda il bilancio di quello che avviene da molti anni, i fatti smentiscono” l’assunto di un ministero debole, ha aggiunto Piantedosi il quale ha anche detto: “Questo governo prima ancora di questa tragedia ha dimostrato di avere riguardo rispetto a quello che c’e’ dietro ai processi migratori. Noi ci siamo posti il problema prima”.

Ancora in Commissione, il ministro Piantedosi fa il punto sulla programmazione dei migranti: “Il collega Lollobrigida, che non ho sentito e che ha chiarito il senso delle sue parole, ha fatto programmazione per i prossimi cinque anni – chiarisce – calcolando che ci sono stati 83mila ingressi regolari nel 2022 e se le richieste al nostro mercato del lavoro sono di 500mila ingressi regolari, basta moltiplicarlo per cinque ed ecco il proposito di rappresentare a tutti come mandato di governo di mezzo milione di ingressi regolari”.

Sono due carabinieri del radiomobile della Compagnia di Crotone i primi ad intervenire, alle 4.30, dopo il naufragio del barcone carico di migranti. I militari hanno salvato 2 persone e recuperato 17 corpi. “Ci siamo avvicinati, immergendoci in acqua, notando la presenza di due corpi privi di conoscenza, sotto l’imbarcazione ed in pericolo di essere schiacciati…una donna era gia’ deceduta, mentre un uomo era in sofferenza respiratoria” si legge nella relazione
agli atti dell’inchiesta. Solo dopo sono arrivati alcuni pescatori, e, successivamente, 118, Gdf, Polizia, Guardia
Costiera e personale del Centro di accoglienza. Giunti sul posto, scrivono i carabinieri nella relazione, “in un tratto di spiaggia buio e senza illuminazione, notavamo le sagome di alcuni individui che, sbracciandosi, ci richiedevano assistenza. Le persone si presentavano bagnate e ferite e alla nostra richiesta in inglese, richiedevano sommariamente un nostro aiuto in quanto vi era un ‘imbarcazione in acqua con altre persone bisognose di aiuto”. Grazie alle torce in dotazione, i carabinieri notavano la “presenza di un corpo sulla battigia privo di conoscenza presumibilmente già deceduto”. Successivamente, dopo un’altra ventina di metri, proseguono i due militari, “sempre nell’oscurita’, notavamo resti di un ‘imbarcazione in legno in balia delle onde ed il mare fortemente agitato. Ci siamo avvicinati, immergendoci in acqua, notando la presenza di due corpi privi di conoscenza, sotto l’imbarcazione ed in pericolo di essere schiacciati. Abbiamo estratto i corpi riscontrando che una donna era gia’ deceduta, mentre un uomo era in evidente sofferenza respiratoria, pertanto”. Dopo averlo prelevato e portato sulla spiaggia “riprendeva via via coscienza”. I militari ricordano nella relazione di aver recuperato anche il corpo di un bambino, al quale hanno fatto il messaggio cardiaco ma con “esito negativo”.

Stefania Losito

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