I ponti di primavera, in occasione delle feste del 25 aprile e del 1 maggio, costeranno agli italiani circa il 10,5% in più rispetto allo scorso anno a causa dei forti aumenti di prezzi e tariffe in tutto il comparto turistico e dei trasporti. A lanciare l’allarme è Assoutenti, secondo cui ci sarà un aggravio di spesa da 780 milioni di euro sul 2023.
“A pesare sui ponti”, secondo il presidente, Gabriele Melluso, “saranno quest’anno i rincari che stanno interessando tutto il comparto turistico e che toccano ogni aspetto delle vacanze. I pacchetti vacanza, ad esempio, hanno registrato nell’ultimo mese un aumento dell’8,2% su base annua. Sensibili rincari riguardano anche gli alberghi, che hanno ritoccato le tariffe con un +6,9% e gli alloggi in altre strutture che segnano un +8,4% rispetto al 2023”. Sul fronte dei voli, secondo Assoutenti, quelli nazionali hanno fatto registrare un incremento del 19,1% rispetto al 2023, quelli europei del 16,5 e quelli internazionali del 7,3. Non va meglio, sempre secondo l’ente, sul fronte del trasporto ferroviario, dove i biglietti fanno registrare un +8%, mentre per autobus e pullman si registra un +4%. Chi si sposterà in auto dovrà invece fare i conti con gli aumenti dei prezzi dei carburanti: quello della benzina è aumentato dell’8,3% rispetto al 2023 e un pieno costa 7,50 euro in più.
Vincenzo Murgolo