La Guardia di finanza di Bari ha eseguito, su disposizione della Procura, un sequestro preventivo per un valore di oltre 140 milioni di euro, nei confronti di un imprenditore edile, di 11 persone fisiche e di 13 imprese risultate cedenti o cessionarie di presunti crediti di imposta fittizi del ‘bonus facciate’. L’imprenditore, il barese Alessandro Trerotoli, 49 anni, amministratore delegato di Unica Srl, è il solo indagato dai magistrati, secondo cui sarebbero state emesse fatture false per lavori mai eseguiti. I reati ipotizzati, infatti, sono emissione di fatture per operazioni inesistenti, indebita compensazione, riciclaggio e impiego di denaro e beni di provenienza illecita. Eseguite contestualmente perquisizioni in Lazio, Lombardia e Veneto nelle residenze e sedi delle persone coinvolte.
Dalle indagini, secondo la Procura, è emersa “l’esistenza di un circuito fraudolento volto alla creazione, circolazione, monetizzazione e/o utilizzo in compensazione di crediti di imposta inesistenti”. I soggetti che avrebbero commissionato le opere di recupero edilizio erano in realtà sprovvisti di capacità reddituale e finanziaria idonea al sostenimento delle spese di rifacimento delle facciate, in relazione alle quali sarebbe maturato il credito d’imposta successivamente ceduto all’imprenditore indagato. Gli inquirenti avrebbero inoltre riscontrato oneri per interventi edilizi successivamente sproporzionati rispetto alle caratteristiche e al valore degli immobili posseduti.
Vincenzo Murgolo