Confermate e, in alcuni casi ridotte, le 22 condanne al processo di secondo grado contro il clan Capriati di Bari. Per l’accusa, i presunti associati gestivano il traffico di droga e di armi nel Borgo Antico, oltre ad autofinanziarsi estorcendo denaro ai commercianti del mercato di Santa Scolastica. Avevano esteso gli affari anche al porto di Bari, aggiudicandosi appalti tramite imprese compiacenti. Confermata la condanna a 20 anni di carcere a Filippo Capriati, nipote dello storico boss Antonio. Quattordici anni di carcere per Gaetano Lorusso ( 20 anni in primo grado ), e 10 anni e 8 mesi per Pietro Capriati, fratello di Filippo ( 14 anni in primo grado ).
Michele Paldera