Sono ancora in corso le operazioni di spegnimento dell’incendio scoppiato lo scorso 22 novembre in un deposito rifiuti della zona industriale di Brindisi. Il sindaco, Giuseppe Marchionna, ha firmato un’ordinanza che impone di non uscire di casa, di tenere porte e finestre chiuse e di indossare la mascherina all’aperto. Il provvedimento è valido per le aziende che si trovano nell’area, ma anche per i residenti dei quartieri Perrino, San Pietro e San Paolo, e per la zona portuale utilizzata per imbarchi e sbarchi.
L’amministrazione chiede che le “indicazioni vengano già rispettate”. In particolare “il personale delle aziende non può
operare all’esterno, se non in caso di necessità, indossando la mascherina ffp2″. Stessa disposizione per la “popolazione dei quartieri interessati che dovrà uscire di casa, solo se strettamente necessario, utilizzando la mascherina”. Inoltre, le prescrizioni prevedono di tenere “porte e finestre chiuse delle aziende e delle abitazioni dei quartieri interessati” ed il “non utilizzo dei condizionatori d’aria nelle aziende e nelle abitazioni”.
Ieri sera il sopralluogo da parte del sindaco Marchionna, del questore di Brindisi Giampiero Lionetti, del parlamentare Mauro D’Attis. A seguire la vicenda anche il prefetto Luigi Carnevale. Il Comune informa che l’Arpa ha comunicato “che i dati delle centraline delle stazioni Crati, Perrino e via Taranto sono nella norma, per cui non vi sono particolari problemi per il centro abitato in generale”.
Nel deposito della Tmm demolizioni, l’incendio di rifiuti speciali e non, tra olii esausti, pezzi di automobili e altro materiale, ha interessato un’area di oltre due ettari. Nella zona da oltre due giorni si stanno alternando diverse squadre di vigili del fuoco, non solo della provincia di Brindisi. L’Agenzia regionale per l’Ambiente, già da venerdì, ha eseguito le prime verifiche rilevando nella zona interessata al rogo valori superiori alla medio delle polveri sottili Pm10.
Stefania Losito