Con la riqualificazione energetica di edifici, l’ illuminazione pubblica e la diffusione della mobilità elettrica nella sola
provincia di Taranto ogni anno si potrebbero evitare emissioni per 95mila tonnellate di Co2, risparmiare energia per 115 gigawattora e ridurre la spesa energetica di 15 milioni di euro. Se questi interventi si facessero in tutta la regione, includendo la riqualificazione energetica dei porti, si potrebbe conseguire ogni anno un risparmio di energia pari a 879 gigawattora, una riduzione della spesa per 124 milioni di euro e sarebbero 809mila le tonnellate di Co2 emesse in meno. E’ quanto emerge dai dati dello studio condotto da Edison Next in collaborazione con il Politecnico di Milano, presentati oggi alla Camera di Commercio di Taranto durante l’evento dal titolo ‘Le opportunità di decarbonizzazione della Puglia’, terza tappa del roadshow avviato nel febbraio scorso.
“Fare sistema – ha dichiarato Giovanni Brianza, Ceo di Edison Next – tra pubblico e privato è un elemento chiave per riuscire a mettere a terra progettualità che abbiano un impatto non solo ambientale ed economico, ma anche sociale. I risultati dello studio condotto con il Politecnico di Milano dimostrano che anche nel territorio di Taranto, come nel resto della regione, c’è un potenziale importante di decarbonizzazione e di riduzione dei consumi energetici”.
MELUCCI SU EX ILVA – “Io credo ancora che il governo abbia l’intelligenza, il tempo e le risroise per prendere in
mano la governance dello stabilimento ex Ilva, almeno in una fase transitoria, fare la decarbonizzazione, magari con i fondi disponibili e il contributo di Pnrr, la transizione giusta e altre leve che si possono individuare in ambito comunitario e mettere mano a una trasformazione radicale della filiera”, ha detto il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci parlando con i giornalisti a margine dell’evento “Tutto quello che ne conseguirà in termini di occupazione – ha aggiunto – siamo pronti a discuterlo, a farcene carico e a valorizzarlo nei prossimi anni nelle iniziative, come quelle di
cui stiamo discutendo oggi, di decarbonizzazione dei territori, di trasizione giusta e quant’altro. Ma bisogna avere questo coraggio, chiamare la controparte, metterla alle strette e cambiare qui e ora”. “Perché qui e ora – ha ribadito Melucci – ci sono coperture in ambito comunitario e le risorse. Pare che anche il governo si stia rendendo conto che quando il sindaco di Taranto ha invocato un accordo di programma con questi elementi non era molto distante da ciò che persino il mercato, e Bruxelles, ha richiesto per l’acciaio italiano”.
Stefania Losito