Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, apre alla possibilità di parlare con Putin, per un possibile negoziato, “se mostra segnali di volere cessare la guerra” in Ucraina. In un incontro con Macron, alla Casa Bianca, il presidente americano ha fatto un passo avanti nel dialogo con il leader russo. Si è parlato anche di una conferenza internazionale di pace a Parigi il 13 dicembre svelata a sorpresa tra le righe del comunicato bilaterale. Macron continua a tenere aperta la porta a Putin, con cui ha annunciato di voler parlare nei prossimi giorni, convinto che “un negoziato sia ancora possibile”. Era arrivato il duro affondo di Mosca contro Stati Uniti e Nato che “sono direttamente coinvolti nel conflitto in Ucraina, fornendo armi e addestrando militari sul territorio di Regno Unito, Germania, Italia e altri Paesi della Alleanza Atlantica”, dice il ministro degli Esteri Lavrov, che lancia l’ex segretario di Stato Usa Kerry come possibile mediatore.
E il ministro degli Esteri e vicepremier italiano, Antonio Tajani, condivide la strada del dialogo. “E’ giunto il momento di iniziare a lavorare per una pace giusta per l’Ucraina”. Intervistato da la Repubblica, Tajani commenta l’apertura negoziale Usa: “la pace deve passare per l’indipendenza di Kiev e il Cremlino deve dare segnali concreti anziché bombardare la popolazione – commenta il ministro – l’Italia continuerà a seguire la linea Nato e Ue.
Mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari saranno intanto forniti all’Ucraina, per combattere l’invasione russa, anche in tutto il 2023. Dopo il via libera della Camera, il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto decreto Nato, per prorogare “fino al 31 dicembre 2023” e “previo atto di indirizzo delle Camere”, il provvedimento. Proprio tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo potrebbe arrivare sul tavolo del governo il sesto decreto aiuti all’Ucraina”.
Stefania Losito