Andrew Como, il governatore dello stato di New York, ha annunciato in diretta tv le sue dimissioni dopo le accuse per molestie sessuali da parte di 11 donne.
“Mi scuso profondamente se ho offeso qualcuno – ha affermato l’ex governatore democratico – sono stato troppo familiare con le persone, uomini e donne, ma non ho mai superato il limite con nessuno”.
Poi ha aggiunto: “Accetto la piena responsabilità, sono scivolato, sono stato troppo familiare con i miei collaboratori. Dietro alle accuse ci sono motivazioni politiche, e sono certo che i newyorchesi capiranno”.
Le accuse, ha ammesso, restano “infondate”, a cominciare dall’episodio che lo avrebbe visto toccare il seno della sua collaboratrice, accusa sfociata in una denuncia penale su cui sta indagando il dipartimento di polizia di Albany, capitale dello Stato. Cuomo ha ribadito di “non aver mai toccato in modo inappropriato nessuno” e di “aver commesso molti errori ma di non aver mai pensato di molestare”. Il suo ultimo messaggio, in cui ha ringraziato i “newyorkesi per non essersi arresi alla pandemia, salvando vite”.
Il governatore aveva perso da tempo il sostegno dei vertici del partito, dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ne aveva chiesto le dimissioni, così come la Speaker della Camera, Nancy Pelosi, il sindaco di New York Bill de Blasio e il leader dei democratici al Senato Chuck Schumer.
Nel frattempo l’assemblea dello Stato aveva avviato i lavori per arrivare alla stesura degli articoli dell’impeachment, il massimo grado di processo politico di un Congresso. La fine di Cuomo era già segnata, al punto che negli ultimi giorni era emersa la candidatura della vice, Kathy Hochul, che aveva definito “ripugnanti e illegali” i fatti attribuiti al governatore, e che adesso dovrebbe diventare la prima donna, nella storia, a guidare lo Stato di New York.
Michela Lopez