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La telefonata Zelensky-Xi e la nomina di un inviato cinese in Ucraina. Meloni agli imprenditori italiani: “Investite a Kiev”

LA PRIMA TELEFONATA TRA XI E ZELENSKY DALL’INIZIO DEL CONFLITTO –  “Ho avuto una telefonata lunga e
significativa con il presidente cinese Xi Jinping
. Credo che questa chiamata, così come la nomina dell’ambasciatore
dell’Ucraina in Cina, darà un potente impulso allo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky twitta queste parole dopo la prima telefonata tra i due leader dall’inizio della guerra. “Il dialogo e la negoziazione sono l’unica via d’uscita praticabile”, secondo il presidente cinese Xi Jinping che ha voluto sottolineare che “non ci sono vincitori in una guerra nucleare”. Nell’affrontare la questione nucleare, “tutte le parti interessate dovrebbero rimanere calme e sobrie, concentrarsi veramente sul futuro e sul destino di se stesse e di tutta l’umanità, e gestire e controllare congiuntamente la crisi”, ha aggiunto Xi, nel resoconto del network statale Cctv. La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, annuncia che la Cina invierà “il rappresentante speciale del governo per gli affari eurasiatici in Ucraina e in altri Paesi per avere una comunicazione approfondita con tutte le parti sulla soluzione politica della crisi ucraina”. Da Mosca arriva la replica della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, in un commento alla telefonata intercorsa tra i leader. “Kiev rifiuta ogni sana iniziativa per la soluzione del conflitto”, spiega la Zacharova.  “Prendiamo atto della disponibilità cinese a compiere sforzi per i negoziati ma riteniamo che il problema non sia la mancanza di buoni piani”, ha scritto su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo. “Le autorità ucraine e i loro curatori occidentali – ha aggiunto – hanno già dimostrato la loro capacità di ostacolare le iniziative di pace. Pertanto, qualsiasi appello alla pace difficilmente può essere adeguatamente percepito dai burattini controllati da Washington”.

ZELENSKY ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA – “Cara Italia. Grazie per aver organizzato questa conferenza per sostenere e ricostruire l’Ucraina. So che i rappresentanti di tante imprese italiane mi ascoltano e vorrei parlare loro non soltanto come rappresentanti del business, ma come genitori, figlie, figlie. Noi siamo tutti insieme nel desiderio della libertà della sicurezza del benessere per i nostri genitori, per i nostri figli per le nostre città per i nostri pasi. Di queste vi propongo di parlare e di come dare più libertà e sicurezza ai bambini, al popolo a le città ucraine”. E’ il messaggio del presidente Volodymyr Zelensky, intervenendo con un video alla Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina in corso a Roma, dopo aver “ringraziato personalmente la signora Meloni per il sostegno”. 

E l’Italia risponde con entusiasmo. La ricostruzione del porto di Mariupol, riattivazione green delle acciaierie, trasporti, dispositivi e protesi mediche: sono le attività delle centinaia di imprese italiane che affiancheranno la ricostruzione del dopoguerra in Ucraina. “Parlare di ricostruzione in Ucraina significa scommettere concretamente sulla fine del conflitto e su un futuro di pace sempre più Europeo”, dichiara la presidente del Consiglio Giorgia Meloni “L’Italia può contribuire a realizzare un miracolo economico ucraino”, aggiunge. “Vogliamo svolgere un ruolo di primo piano non solo a livello politico ma anche, come dimostra questa conferenza, coinvolgendo i privati, le nostre imprese, il nostro know how: la ricostruzione dell’Ucraina è qualcosa che ci riguarda tutti, perché è un pezzo di ricostruzione europea. Credo che tutti debbano fare la loro parte”, ha detto la presidente Meloni, nelle dichiarazioni alla stampa con il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal. “Grazie al primo ministro Shmyhal per aver scelto di partecipare a questa conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, un impegno – ha aggiunto – che ho preso personalmente con il presidente Zelensky quando mi sono recata a Kiev a febbraio. Come altri impegni che l’Italia ha assunto, ha inteso mantenere anche questo. Abbiamo avuto anche un bilaterale per fare il punto sullo stato della nostra collaborazione”. “Il futuro dell’Ucraina deve essere di sempre maggiore capacità di inserirsi nelle dinamiche e nelle istituzioni europee. Il modo più intelligente di ringraziare gli ucraini di quello che stanno facendo è accelerare la possibilità di far parte delle istituzioni europee”. “Agli imprenditori italiani in platea, la presidente del Consiglio dice “di non aver paura di investire, di costruire, ricostruire
in Ucraina, di saper guardare oltre i difficili mesi che stiamo attraversando. Non abbiate paura di scommettere sulla vittoria dell’Ucraina e sulla sua integrazione europea. Perché noi sosterremo con forza il diritto degli ucraini a essere parte della famiglia europea”.”La ricostruzione è possibile e inevitabile – continua Meloni – la guerra intacca spesso la fiducia che si ha nel domani, tende ad accecare. Non è stato così in questo caso, si è guardato dritto negli occhi il proprio nemico, si è scelto di combattere, perché si voleva guardare quello che c’era dopo. Anche l’Italia, la comunità internazionale, guardano tutti nella stessa direzione: oltre questo conflitto, oltre il nemico, l’invasione, l’ingiustizia. Il modo migliore per guardare oltre è immaginare un’Ucraina ricostruita. Ogni scuola, casa, ospedale, campanile che ricostruiremo insieme in Ucraina saranno un pezzo delle fondamenta dell’Europa intera. Grazie a tutti per quello che riuscirete a fare”.

 “L’Ucraina non cederà ma il proprio territorio al nemico -ha chiarito Zelensky nel videomessaggio – Anche se centinaia di nostri villaggi sono stati bruciati dagli attacchi missilistici, siamo pronti a farli rinascere, non lasceremo mai queste ferite sul nostro territorio”.  L’Ucraina ha tante risorse da offrire al mercato globale, ha detto ancora Volodymyr Zelensky in videocollegamento. “Siamo in grado di fornire il cibo per milioni di
famiglie in vari Paesi. Abbiamo gas naturale, litio, abbiamo tantissime materie prime e possiamo sostituire i russi in tanti settori, quei russi che hanno puntato sulla guerra invece che sullo sviluppo”, ha sottolineato.
“Vogliamo ricostruire ma con standard moderni, per far sì che la nostra popolazione possa vivere come milioni di altri, in sicurezza – ha chiarito il premier ucraino – in modo che ogni padre e ogni madre possa essere tranquillo che nessuna organizzazione terroristica possa colpire i loro figli. E noi invitiamo le vostre aziende a costruire questo futuro per tutti”.

LULA IN VISITA IN SPAGNA PARLA DELLA GUERRA IN UCRAINA – Il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, crede che non spetti a lui “stabilire a chi appartiene la Crimea”, perché questa discussione riguarda un ipotetico futuro negoziato tra russi e ucraini. “Prima va fermata la guerra, poi si può iniziare a parlare”, ha detto da Madrid, dopo un incontro con il premier spagnolo Pedro Sánchez. “Vanno affrontate questioni come il territorio della Crimea o la Nato, ma ciò è competenza di quei due Paesi”, ha aggiunto. “La guerra si trova ora, secondo me, in un momento in cui serve l’intervento di un gruppo di Paesi amici che possa far sedere le parti in causa a dialogare, a stabilire delle norme. Devono smettere di distruggere, di attaccare, perché non si può continuare così”, ha detto.
“La guerra è iniziata senza che ci siano stati molti tentativi di negoziato per evitarla”, ha proseguito il presidente
brasiliano, aggiungendo poi di voler “continuare a lavorare per un accordo”, favorendo un dialogo “con tutti”, anche con Vladimir Putin.

Stefania Losito

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