Poi l’incontro in Vaticano con Papa Francesco
In una Roma blindata il presidente ucraino Zelensky ha incontrato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Papa Francesco.
L’Italia ha confermato l’impegno al fianco dell’Ucraina contro l’aggressione russa e Meloni ha sottolineato che saranno inviati aiuti fino a una pace giusta.
“Insieme a loro guardiamo oltre al conflitto, al nemico, all’invasione e alle ingiustizie – ha detto la premier –. E il modo migliore per farlo è pensare già da ora ad un’Ucraina libera e ricostruita. Roma si conferma un alleato solido, affidabile, una nazione credibile e una capitale di pace. Perché noi lavoriamo per la pace e guardiamo con speranza all’impegno di Zelensky”.
Poi 40 minuti di colloquio in Vaticano con il Papa, secondo cui in Ucraina c’è necessità urgente di gesti di umanità.
I temi del colloquio tra il Papa e il presidente ucraino, fa sapere il portavoce del Vaticano, sono riferibili alla situazione umanitaria e politica dell’Ucraina provocata dalla guerra in corso. Il Papa ha assicurato la sua preghiera costante.
“Sono grato per la sua personale attenzione alla tragedia di milioni di ucraini – ha raccontato Zelensky –. Ho anche sottolineato decine di migliaia di bambini deportati. Dobbiamo fare ogni sforzo per riportarli a casa. Inoltre, ho chiesto di condannare i crimini russi in Ucraina”.
Poi, intervenendo al programma Porta a Porta, Zelensky si è detto onorato di aver incontrato il Papa e di avere in lui grande rispetto, ma allo stesso tempo che non serve un mediatore. “A noi serve una pace giusta – ha detto – non si può mediare con Putin”.
Gianvito Magistà