Uno studio sulle comunità di cacciatori ha dimostrato che anche le donne cacciano e riescono a catturare prede di grandi dimensioni
Non esiste più lo stereotipo dell’uomo cacciatore. A dirlo è uno studio fatto su 63 comunità di cacciatori e raccoglitori di tutto il mondo vissuti nell’ultimo secolo. Lo studio ha dimostrato che nell’80% dei casi anche le donne cacciano: utilizzano strumenti e strategie più variegate e spesso riescono a catturare prede di grandi dimensioni. I risultati, pubblicati sulla rivista Plos One dai ricercatori della Seattle Pacific University, potrebbero portare a rivedere l’interpretazione di molti reperti archeologici.
Tra i reperti sono stati trovati alcuni strumenti utili per la caccia grossa, rinvenuti all’interno di sepolture femminili.
Alcuni ricercatori in precedenza avevano ipotizzato che le donne cacciatrici fossero solo un ricordo del passato e che nelle società più recenti vigesse la classica distinzione tra uomini cacciatori e donne raccoglitrici. Per sfatare questo stereotipo, gli studiosi della Seattle Pacific University hanno preso in esame 63 comunità di cacciatori e raccoglitori dell’ultimo secolo vissuti in Nord e Sud America, Africa, Australia, Asia e Oceania. Hanno così scoperto che nel 79% delle comunità prese in considerazione, le donne erano anche cacciatrici, indipendentemente dal fatto che fossero madri. In più del 70% dei casi la loro caccia è apparsa intenzionale (dunque non una caccia opportunistica di animali incontrati casualmente durante lo svolgimento di altre attività) e ha preso di mira prede di ogni dimensione, più spesso grandi prede.
Lo studio dimostra inoltre che le donne sono attivamente impegnate nell’insegnare le tecniche di caccia e spesso utilizzano una maggiore varietà di strumenti e strategie rispetto agli uomini.
Angela Tangorra