Da Nord a Sud non si fermano i rincari per le stanze degli studenti fuori sede e cresce sia l’offerta degli alloggi +34% per le singole sia la domanda che è aumentata del +27% rispetto al 2022, influenzata dalla coda lunga dei rientri post Covid. I dati emergono dall’ultimo rapporto di Immobiliare.It Insight. I rincari in generale frenano nel 2023 in cui si registra in città un aumento di solo l’1% sullo scorso anno.
Milano rimane la città più cara d’Italia per i fuori sede, dove una stanza singola costa in media 626 euro al mese e una doppia 348 euro ma ci sono anche altre sedi universitarie dove i prezzi aumentano: per la prima volta, rileva il rapporto, Bologna con 482 euro per una stanza singola supera Roma dove l’affitto medio è di 463 euro.
“La crescita degli alloggi disponibili – è convinto Carlo Giordano, Board Member di Immobiliare.it – porterà a un miglior equilibrio tra domanda e offerta che, finalmente, darà un freno alla risalita dei canoni di locazione”.
In quarta posizione per il prezzo della stanza singola c’è Firenze coni 435 euro. Sono quasi appaiate Modena e Bergamo, 412 euro e 411 euro rispettivamente. Superano di poco la soglia dei 400 euro anche Padova e Verona (404 euro e 401 euro). Poco al di
sotto di questa cifra chiudono la top10 Venezia (396 euro) e Brescia (385 euro). Alcune città registrano oscillazioni più importanti dei prezzi delle stanze nel 2023. E’ il caso di Bari, 14esima in classifica, che rispetto allo scorso anno vede un +29%. Nel capoluogo pugliese la richiesta media è di 356 euro al mese per una singola.
Al contrario le sedi universitarie più note segnano un rallentamento della corsa dei prezzi e, in certi casi, anche una diminuzione: è il caso di Padova dove gli affitti in un anno sono scesi del 12% ma anche Firenze e Trento, al -4% e -2%.
A lanciare l’allarme sulla situazione degli affitti per i fuori sede in Italia è l’Unione degli Studenti secondo cui il rapporto dimostra come la situazione resti “fortemente critica, con un progressivo aumento dei canoni specialmente nei Comuni con università di medie o grandi dimensioni”. Per questo l’Udu rilancia il suo appello al governo “che fino ad ora non ha fatto nulla per contrastare il caro affitti, perché intervenga urgentemente sulle agevolazioni fiscali, spostandole dal mercato libero al mercato concordato”.
Michela Lopez