Le risorse sono poche, e a stringere la cinghia per 2,5 miliardi in tre anni sono i ministeri. La presidente del consiglio Giorgia Meloni chiude l’intesa con gli alleati sulla manovra che arriva in Parlamento, con pochi ritocchi rispetto alle fasi iniziali. Ma c’è una sorpresa dell’ultimo minuto: l’Iva sui pannolini che andrà più al 22% come nelle bozze ma al 10% come la tampon tax e gli altri prodotti per l’infanzia.
Lega e Forza Italia possono rivendicare il mantenimento di quota 103 e le precisazioni sulla cedolare per gli affitti
brevi, che aumenta al 26% dalla seconda casa in poi ma sarà accompagnata da un codice anti-sommerso che consentirebbe, nei primi calcoli, di portare fino a un miliardo in più al taglio delle tasse.
Confermate le principali misure, dal taglio del cuneo (non sulla tredicesima) alla decontribuzioni per le mamme lavoratrici con due o tre figli, ai fondi per il Ponte sullo Stretto.
Concede poco, la premier, e ottiene in cambio la rassicurazione che la maggioranza non presenterà emendamenti. Se ci saranno da fare altri aggiustamenti, si cercherà di trovare spazio in altri provvedimenti. Lo stesso codice anti-evasione per fare emergere chi affitta in nero le case per pochi giorni ai turisti andrà nel decreto Anticipi collegato alla manovra.
A disposizione per le modifiche ci saranno solo 100 milioni per il 2024 e altrettanti per il 2025. Magari serviranno per rivedere l’Iva sui pannolini, che ora passano al 22%. O per assicurare alla Rai finanziamenti sufficienti a evitare di fare troppa concorrenza a Mediaset sul mercato pubblicitario. Non si è parlato del tetto agli spot, assicura Maurizio Lupi, ma c’è l’intenzione del governo di farsi carico della questione, per sostenere il piano industriale e consentire alla tv di Stato di continuare a esercitare il suo ruolo di servizio pubblico.
Ora la parola passerà comunque al Parlamento, dove le opposizioni annunciano battaglia, stigmatizzando il “bullismo”
istituzionale dello stop agli emendamenti imposto alla maggioranza (come accusa Roberto Fico). Il Pd denuncia che si tratti di un “bavaglio che altera l’equilibrio tra poteri” e nel frattempo comincia un ciclo di contro audizioni alle quali dovrebbe partecipare anche la segretaria Elly Schlein. Italia Viva rilancia la disponibilità delle opposizioni ad “ospitare” le richieste della maggioranza.
Il governo, in ogni caso, potrebbe presentare un mini-pacchetto di modifiche, facendosi carico delle istanze di maggioranza e opposizione.
Stefania Losito